Solo Leto è sotto la sufficienza, per il resto i protagonisti della gara di Milano contro l’Inter passano l’esame. Bene il portiere Frisone e il neoacquisto Fabian Rinaudo. Bravo Maran a mescolare le carte.
Frison 6.5: Nel primo tempo compie un miracolo su Milito. Partita puntigliosa, ordinata, suggellata da una bellissima parata su testata di Rolando. Cresce gradualmente ma cresce.
Rolin 6.5: Ha movenze eleganti ma quando serve usa il piede come una scimitarra. Tipo tosto.
Bellusci 6: Azzanna le caviglie senza sconti, un cerbero. Non è bello a vedersi ma è molto utile.
Legrottaglie 6: Si spazzola la polvere accumulata in panchina ed è subito pronto. Visto il momento, il suo calcio non è più radical chic ma risulta efficace.
Peruzzi 6.5: Nel primo tempo fa la spola con l’attacco, lavoro sfiancante ma redditizio. Nel secondo tempo il crollo. La prestazione, però, è all’altezza della situazione.
Biraghi 6: Svolge il compitino con ferrea disciplina, di fluidificare non se ne parla.
Rinaudo 6.5: Con una botta dalla distanza poteva regalarci il sorriso. E’ un mastino del centrocampo, buono per tutte le occasioni (leggasi strategia & battaglia).
Lodi 6: L’unico centrocampista rossoazzurro con albero genealogico autorevole, prova a dare ordine e orchestrare le ripartenze.
Izco 5: Produce densità in mezzo al campo, alternando cose buone ad altre deprecabili (un appoggio all’indietro nel primo tempo mette i brividi a Frison). Arruffone ma utile.
Bergessio 6: Un uomo che ha imparato a bastare a se stesso, la solitudine offensiva non lo scalfisce. Sfiora il gol ad inizio ripresa, peccato! Il suo sacrificio da uomo di trincea è impagabile.
Leto 5: Quando c’è lui non bastano i palloni in dotazione ai raccattapalle. Egocentrico, caotico, afflitto da “argentinite” incurabile.
Gyomber 6: Entra nella ripresa e si fa valere, sventolando lo stendardo sulle barricate.
Castro 6: Partecipa al raggiungimento dell’obiettivo. Ripaghiamolo con un voto augurale.
Almiron s.v.: Toh, chi si rivede! Al rientro dopo la lunga degenza, in prospettiva il suo contributo è indispensabile
All. Maran 6: A mali estremi, estremi rimedi. Vara una formazione proletaria, un 3-5-2 con un manipolo di taglialegna in mezzo per rompere il gioco avversario. Con un po’ di fortuna la formula funziona e produce il primo punto in trasferta. Certo, l’Inter è squadra dimessa per il suo blasone, ma celebrare il pari in trasferta è d’obbligo.