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Stop alla rete ospedaliera siciliana Il governo alla “guerra dei manager”

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Riforma delle province, revisione della rete ospedaliera, nomina dei manager, apertura a Sel anche se non può contare su parlamentari e dialogo con tutti.

All’indomani del “ritorno” nell’Arena di Giletti il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, sembra rinvigorito e pronto a rilanciare tutte le sfide che la Sicilia gli chiede. I prossimi giorni saranno determinanti a cominciare da domani. E’ proprio Crocetta, infatti, a confermare le tappe degli incontri con gli alleati formalmente convocati per parlare di riforma ma durante i quali c’è da aspettarsi venga presentato da tutti (o quasi) il conto dei questi mesi in attesa del rimpasto che crocetta vuole evitare in tutti i modi.

“Nell’incontro che avverrà domani con il gruppo del Partito Democratico all’Ars e mercoledì con la coalizione – conferma il Presidente della Regione – porrò l’esigenza prioritaria di portare immediatamente in aula il ddl elaborato dalla commissione affari istituzionali sui liberi consorzi e  già emendato dal governo”.

Si riparte, dunque, dal testo della Commissione per tentare di salvare la Riforma. “La Sicilia  - continua Crocetta – deve diventare una Regione modello, eliminando sprechi e strutture inutili senza cedere a campanilismi, attuando così lo Statuto siciliano. La Regione Siciliana è sulla buona strada, sta tagliando sprechi e attuando riforme attraverso il lavoro congiunto del Governo e  del Parlamento. Interrompere tale lavoro significherebbe non cogliere l’attuale fase della storia che ci chiede un profondo cambiamento. Sono convinto – conclude il presidente – che nella politica siciliana prevarrà quel senso di responsabilità collettivo, che chiede a tutti noi di fare solo il nostro dovere”.

Dunque una apertura ed un monito, quello lanciato da Crocetta  Ma sul piatto non c’è soltanto la riforma delle province ed il governo sembra pronto ad andare alla guerra dei managerUn tema da affrontare con urgenza insieme all’assessore Borsellino ma a partire dalla revisione della rete ospedaliera. Un intervento che dovrà arrivare in una sanità attualmente al centro di revoche di commissari e dirigenti con false lauree. Insomma non c’è nomina dei manager senza revisione della rete.

“La nomina avverrà sulla base di criteri certi – scrive Crocetta - che privilegino l’esperienza professionale e la capacità di innovazione. Tali criteri verranno illustrati nel giro di una settimana alla commissione sanità all’Ars e all’opinione pubblica, attraverso la stampa. Subito dopo si procederà alle nomine”.

Un percorso che, però, non sembra semplice così come il Presidente lo annuncia. Sui manager, c’è da giurarci, le forze politiche avranno certamente qualcosa da dire così come sul percorso per l’individuazione dei nuovi criteri per la rete ospedaliera già al centro di battaglie interne alla maggioranza in Commissione alla presentazione informale della prima bozza.

“Il nostro obiettivo - continuano Crocetta e Borsellino – è quello di migliorare la sanità siciliana, attraverso meccanismi che tengano conto delle vocazioni territoriali e dei bisogni dei cittadini. Particolare attenzione verrà data ai punti nascita per i quali sono stati determinati in questi anni tagli che non hanno tenuto in debita considerazione la condizione dei territori con evidenti difficoltà di
accesso e spesso disagiati, senza assicurare alla popolazione un rispetto degli standard di sicurezza. Il governo intende fare presto e vuole sottoporre nel più breve tempo possibile un nuovo piano di riorganizzazione che, prima di tutto, metta al centro la persona e i suoi bisogni e che raggiunga nuove economie eliminando sprechi e corruzione, migliorando i servizi”.

Determinanti, comunque, saranno proprio i prossimi due giorni sia per gli equilibri interni alla maggioranza palermitana, che per ciò che accadrà a Roma. Gli sviluppi capitolini, infatti, potrebbero indirizzare il governatore siciliano verso scelte che lo portino lontano da Palermo e cambiare gli equilibri anche in Sicilia. forse anche per questo Crocetta parla, ormai, con tutti, compresa Sel “una forza che seppur non presente in Parlamento, rappresenta punti di vista importanti per la società siciliana , soprattutto per la difesa dei più deboli”. Nei prossimi giorni il presidente incontrerà Fundarò e una delegazione di Sel per concordare una convergenza programmatica di riforme, nel campo dell’attività legislativa e di governo. “Le divisioni elettorali – aggiunge il governatore  - non fanno bene alla sinistra, in Sicilia occorre un fronte ampio che acceleri l’azione di rinnovamento e sollevi la nostra Isola, dalla situazione terribile in cui è stata trascinata in molti anni di malgoverno”.



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