Con i giochi d’artificio sull’asse della marina antica a simboleggiare il trionfo della Santa, scattati a mezzanotte e 47 minuti si è conclusa la sfilata del carro di Santa Rosalia 2013. Per la trecentoottantanovesima volta Santa Rosalia ha trionfato sulla peste a Palermo.
La festa, naturalmente, è proseguita per buona parte della notte fra cibi da strada dedicati alla Santa ed alla tradizione e bancarelle di tutti i tipi generi e misure.
E’ stata una festa decisamente in tono minore rispetto ai fasti della seconda metà dagli anni ’90, sindaco sempre Leoluca Orlando, e perfino in tono minore rispetto ai primi festini dell’era Cammarata. Ma in tempo di crisi grandi spettacoli, figuranti e scenografie da brivido che avevano fatto del Festino una delle più importanti feste tradizionali del Mediterraneo hanno dovuto lasciare spazio ad una austerità almeno apparente.
Mezzo milione di euro il costo della macchina organizzativa che comprende il carro della Santa ricoperto di foglia d’oro e corallo (nella foto mentre passa davanti ai quattro canti di città subito prima di essere abbordato dal sindaco), ma anche figuranti, sicurezza e così via.
A dare il via alla processione 2013 è stato uno spettacolo in Cattedrale, poi il carro è, finalmente, partito anche se con grande ritardo ed ha proceduto molto lentamente per la via del Cassaro antico arrivando a transitare sotto porta Felice dopo mezzanotte e 40 minuti.
Un corteo di 300 bambini lo ha preceduto, Vestiti di rosa e di giallo e accompagnati da palloncini dello stesso colore, i bambini rappresentavano il futuro a cui il 389esimo Festino era dedicato.
“Una grande emozione, una festa di tutti e per tutti dedicata ai bambini che sono il futuro di Palermo – ha detto Orlando sul carro prima di pronunciare non una ma tre volte la fatidica frase che i palermitani si attendono -Viva Palermo e Santa Rosalia”. Il sindaco ha anche preso in braccio uno dei bambini che ha fatto l’intero percorso sul carro insieme alla giovane orchestra del conservatorio.
Da 150 a 200 mila persone la stima delle presenze, poche a confronto con il mezzo milione degli anni ’90, ma va bene così. La via del Cassaro antico ovvero il Corso Vittorio Emanuele e via limitrofe, hanno sempre difficoltà a contenere tutto e tutti.
Allora viva Palermo e Santa Rosalia fra sfincione, babbaluci (lumache condite in pentola per i non panormiti) e muluni (anguria fredda tagliata a mezza luna).
Ora il festino “profano” lascia spazio a quello religioso. A mezzogiorno tocca all’urna d’argento che contiene le spoglie della Santa fare il giro della congregazioni della città prima di tornare in Cattedrale per restarvi esposto fino a sera e poi rientrare nel palazzo arcivescovile fino al prossimo 3 settembre, festa religiosa della Santa patrona di Palermo
mav