Sono ormai passati cento giorni da quando è arrivata al centro di accoglienza di Lampedusa il gruppo di migranti sopravvissuti alla strage in mare del 3 ottobre.
Si tratta di sette eritrei e sei siriani rimasti in attesa di essere ascoltati dall’autorità giudiziaria inquirente in qualità di persone informate sui fatti nel procedimento presso il Tribunale di Agrigento contro i presunti scafisti.
Una condizione “inaccettabile” per l’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) che chiede “l’immediato trasferimento di tutti i migranti e rassicurazioni affinché in futuro si rispetti la natura di primo soccorso e transito del centro di accoglienza”.
L’Unhcr ha più volte ribadito la necessità di offrire servizi e sostegno adeguati alle vittime del naufragio nonché a chi fugge da guerre e persecuzioni e si trova in condizioni di estrema vulnerabilità. “E’ inaccettabile che da 100 giorni vi siano persone trattenute nel centro di Lampedusa senza un provvedimento legittimo e fino a poco tempo fa in condizioni di accoglienza assolutamente inadeguate”, denuncia Laurens Jolles, delegato Unchr per il Sud Europa.