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Forconi, i ‘duri’ denunciano i politici Ma sono in pochi e sottotono

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Tornano in piazza i Forconi dell’ala dura della protesta, capitanati da Martino Morsello e Danilo Calvani. Oggi i sit-in davanti decine di prefetture in tutta Italia. Quasi deserto a dire il vero il presidio di Palermo. “Una presenza simbolica”, tengono a precisare gli interessati  in procinto di consegnare ai prefetti la denuncia contro la classe politica i cui contenuti vengono spiegati da Franco Tusa, vicepresidente dei Forconi.

GUARDA L’ULTIMATUM DI CALVANI AI POLITICI

“La classe politica è completamente delegittimata – tuona – se ne devono andare tutti a casa. Li denunciamo per crimini contro l’umanità e istigazione a delinquere. Basti pensare a tutti gli imprenditori che oberati di tasse hanno deciso di togliersi la vita”.

La spaccatura nel movimento c’è, ma gli interessati dopo lo scambio di accuse, anche pesanti, dei giorni scorsi tra Calvani e il leader dei moderati Ferro, scelgono di mitigare i toni. Stessa strada scelta da Morsello, che dal presidio di Trapani dell’ex collega di lotta dice: “E’ un bonaccione ma ha fatto troppi colpi di testa”.

Minimizza anche Tusa: “Non si può parlare di frattura e poi basta con i distinguo è il popolo unito disperato che protesta”.  Ma il popolo a Palermo oggi non si è visto. Di certo la frattura non fa bene al movimento, ed ha determinato la ritirata di molti dalla piazza. Per i ‘duri’ presenti a Palermo la protesta è unitaria ma non manca l’affondo a Morsello: “C’è chi come lui – puntualizza Tusa – ha scelto di adire la benedizione papale, quando il Papa di certo nulla può fare per risolvere i guasti della politica e c’è chi invece come noi rimane fermo nella lotta”

Nel testo della denuncia presentata, affermazioni che ricordano un proclama di guerra. Si legge che la cacciata della classe politica è necessaria per evitare “una eventuale rivoluzione civile ad opera di cittadini che sono disposti a morire per difendere la Nazione”.

Dopo la presentazione della denuncia si riunirà il comitato nazionale dei Forconi, di cui fanno parte circa 130 rappresentanti. Tusa promette “forme di protesta eclatanti sino a quando non si avranno le dimissioni in massa della classe politica”. Morsello invoca nuove elezioni nazionali: “Non possono i politici restare al loro posto dopo quello che hanno fatto. Il popolo sovrano non vuole più avere a che fare con loro”.

Strali anche contro il governatore siciliano Crocetta, definito “abusivo” come Letta. Intanto si avvicina la scadenza, fissata per il 25 gennaio, dell’ultimatum al governo nazionale lanciato dai moderati dei Forconi. Insomma, continua una protesta che a dire il vero appare esitante e per il momento non sta facendo altro che creare doppioni di forme di contestazione che ci si chiede quanto serviranno davvero.


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