Venerdì 10 gennaio nel salone della Società di Storia patria di Palermo il Forum delle associazioni consegnerà a Gioacchino Lanza Tomasi, musicologo di fama internazionale, erede e custode della memoria di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il premio assegnatogli dalle Associazioni per il 2013.
Il riconoscimento istituito nel 2005 dalle associazioni Amici dei Musei, Anisa, Dimore Storiche, Fai, Italia Nostra, Salvare Palermo viene conferito ogni anno a personalità della cultura che abbiano partecipato alla vita sociale, artistica, economica, scientifica nell’ambito della Sicilia e che abbiano operato con manifesti vantaggi per la collettività.
Negli anni è stato assegnato a Salvatore Butera (2005), Aldo Scimè (2006) , Janne Vibaek Pasqualino (2007), Roberto Calandra (2008), Elvira Sellerio (2009), Nino Aquila (2010), Bruno Caruso (2011) , Donatella Natoli (2012).
In occasione della consegna del premio Sono previsti il saluto di Giovanni Puglisi, presidente della Società Siciliana per la Storia Patria, gli interventi di Salvatore Savoia e Pietro Violante e una conferenza di Gioacchino Lanza Tomasi sul tema “Una riscrittura della biografia per immagini: ultime scoperte e documentazioni su Giuseppe Tomasi di Lampedusa”.
La manifestazione sarà introdotta Nino Vicari, coordinatore del Forum delle Associazioni.
Gioacchino Tomasi di Lampedusa è considerato fra i massimi studiosi del teatro d’opera e del melodramma nel teatro contemporaneo. Nasce a Roma nel 1934, terzogenito di Fabrizio Lanza Branciforte di Mazzarino e di Conchita Ramirez de Villa Urrutia.
Si trasferisce con la famiglia a Palermo dopo la seconda guerra mondiale. In quegli anni inizia la frequentazione di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, suo lontano cugino, al quale resta vicino negli ultimi tre anni della sua vita e dal quale nel 1957 viene adottato. Dopo la morte dello scrittore siciliano con grande eleganza ne ha raccolto l’eredità intellettuale conservandone viva la memoria e recuperando dopo lunghi anni di paziente restauro l’ultima dimora, il Palazzo Lampedusa alla Marina (oggi Lanza Tomasi), in cui il principe scrittore visse fino alla morte e in cui raccolse la sua preziosa biblioteca.