Come aveva annunciato a Capodanno, nel pieno dell’ennesima, vergognosa emergenza rifiuti – che ha fatto ancora constatare ai palermitani come il decoro urbano sia troppo spesso una chimera – il sindaco di Palermo Leoluca Orlando oggi si è recato in Procura dove è stato ascoltato come persona informata sui fatti in merito all’inchiesta per inquinamento ambientale aperta a carico di ignoti.
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Il primo cittadino mantiene la linea dura “sulle intollerabili criticità nella raccolta rifiuti – dice – dovute ai disservizi della Rap”.
Orlando ha portato in Procura una dettagliata relazione stilata dal presidente della Rap, Sergio Marino, su quanto accaduto. Dalle pagine emerge innanzitutto “l’inaccettabile assenza dal posto di lavoro degli operatori ecologici”.
Ben trenta persone identificate e denunciate grazie alle riprese video e alle fotografie realizzate dai vigili urbani e dagli ispettori comunali della task force voluta da Orlando per comprendere le responsabilità dell’emergenza rifiuti. Le generalità dei netturbini fannulloni verranno fornite alla Procura. Sulle sanzioni disciplinari nei loro confronti il sindaco non si sbottona, precisando “che verranno puniti ai sensi della normativa vigente non soltanto per quello che hanno fatto ma affinché non accada più che la città si ritrovi sommersa dai rifiuti”.
Per il momento l’emergenza rifiuti pare finita. Le oltre 50 tonnellate di immondizia accumulatesi per strada durante il lungo ponte di inizio anno sono state rimosse ma i palermitani si chiedono già quanto durerà e quando saranno costretti a fare nuovamente i conti con odori nauseabondi e cassonetti traboccanti.
Il sindaco ‘promette’ sanzioni anche per i cittadini che non rispetteranno le norme relative al corretto conferimento dei rifiuti. Ma senza dimenticare di precisare: “Dopo il fallimento di Amia e Amia Essemme, dovuto ad amministratori dissennati e dirigenti ed operatori loro complici, noi non consentiremo che la Rap fallisca”.
Insomma, la Rap qualche problema da risolvere lo ha. Ma per il sindaco le responsabilità dell’emergenza rifiuti non vanno addebbitate unicamente alla società di raccolta. Il riferimento è ancora ai cittadini, “gli stessi – si sfoga Orlando tradendo una vena di indignazione – che sui social network si lamentano o danno le colpe al Comune e che poi magari incontri, a bordo di un’auto fiammante, mentre lanciano per strada un sacchetto di spazzatura dal finestrino!”.
Il nocciolo della questione non sta solo nella raccolta rifiuti, quanto piuttosto nel controllo del territorio. D’altra parte, le discariche abusive, numerose in questa città, sono ormai una delle cartoline di presentazione di Palermo. Sulle colpe dei cittadini non si discute, ma l’accusa di Orlando è più precisa: “Ci sono camionisti ed operatori commerciali – spiega – che creano discariche abusive continuamente, convinti che la città sia una sorta di Terra off limits dove tutto è consentito. Sono persone collegate alla criminalità organizzata, i controlli del Comune riusciranno in breve a fornire alla Procura dettagli anche su questo aspetto”.
Insomma, ormai è una vera battaglia: cittadini da una parte, sindaco e rifiuti dall’altra.
Magari un giorno riusciremo a percorrere le vie di Palermo senza dover per forza turarci il naso facendo lo slalom tra la munnizza.