Il Catania scuote gli animi, illumina le coscienze, sublima i sensi. Il nuovo anno consegna, in parte, l’antica squadra che aveva brillato nello scorso campionato, tra speranze, sogni e dolci illusioni. La vittoria sul Bologna allarga il cuore dopo gli strafalcioni degli ultimi tempi, si rivede la magia che aveva ispirato gli uomini targati Maran. Sarà bastato il ritorno di Lodi? La risposta non può che essere affermativa stando al gioco espresso dai rossazzurri, ma soprattutto dallo spirito sfoggiato oggi contro una diretta avversaria. Con questo ritmo nulla è impossibile.
Il Massimino risponde con passione alla prima finale utile per la salvezza, stadio passionale e caldo al punto giusto. Il Catania parte forte e si nota, con immediatezza, la quadratura diversa degli uomini di De Canio. Gioco ordinato, lineare, illuminato dai guizzi del Pitu. Il Bologna sta sulle sue, raramente abbozza un’offensiva, limitandosi a reggere l’urto. Passa giusto il tempo di sincerarsi che il numero 10 sta sulle spalle di Ciccio Lodi: solita palla tagliente su calcio piazzato, Bergessio si avventa e sfonda. Il vantaggio alleggerisce il peso e libera la squadra da ataviche paure e inibizioni. Il primo tempo scorre veloce, senza altri sussulti, col Bologna incapace di offendere e il Catania sornione pronto a ripartire.
La ripresa conferma la ritrovata consapevolezza del Catania, che prova subito a regolare il conto con una palla avvelenata di Lodi su punizione, il palo esterno fa il resto. Ma il Catania c’è, fraseggia con rinnovata maestria e dietro è ben coperto. Al 20’ i giochi sono fatti: Morleo intercetta con la mano un cross di Peruzzi, Orsato concede il calcio di rigore. Lodi si riappropria del dischetto e brucia Curci. Baci e abbracci si sprecano, va in scena una versione del Libro Cuore di De Amicis in tinta rossazzurra. C’e ancora il tempo di assistere ad un dai e vai di lusso tra Lodi e Barrientos con destro sporco del Pitu che timbra il palo. Il clima che si respira è quello di altri tempi e la squadra chiude in bellezza.
Oggi contava solo la vittoria e così è stato, della serie “tutto è bene quel che finisce bene”. Il successo dà fiducia e ci riconsegna una squadra motivata, più attenta, più organizzata. Ma la rincorsa è appena cominciata, a scanso di equivoci. Con un paio di innesti di valore il miracolo si può fare. Il motore ha ancora bisogno di manutenzione e messa a punto e il mercato delle prossime ore sarà decisivo. Una cosa è certa, il Catania è tornato.
CATANIA-BOLOGNA 2-0
CATANIA (4-3-3): 1 Frison, 2 Peruzzi, 5 Rolin, 3 Spolli, 22 Alvarez (dal 59′ Biraghi), 13 Izco, 10 Lodi (dal 86′ Guarente), 8 Plasil, 28 Barrientos, 9 Bergessio, 19 Castro (dal 82′ Legrottaglie). (21 Andujar, 35 Ficara, 24 Gyomber, 33 Capuano, 7 Tachtsidis, 26 Keko, 11 Leto, 23 Boateng). All. De Canio.
BOLOGNA (3-4-1-2): 1 Curci, 5 Antonsson, 14 Natali, 22 Mantovani (dal 70′ Bianchi), 75 Crespo, 15 Perez, 7 Della Rocca, 3 Morleo, 33 Kone, 10 Moscardelli, 99 Cristaldo (dal 74′ Acquafresca). (25 Agliardi, 32 Stojanovic, 31 Radakovic, 26 Ferrari, 35 Cech, 24 Pazienza, 13 Laxalt, 92 Yaisien, 19 Christodoulopoulos). All.: Pioli
ARBITRO: Orsato di Schio
RETI: 23′ Bergessio, 65′ Lodi su rigore
AMMONITI: Mantovani, Perez, Rolin, Moscardelli, Peruzzi, Barrientos
RECUPERO: 1′, 5′
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