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Lo Bello: “La vera autonomia è dare più poteri al governatore”

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Consentire a un presidente e ad una maggioranza di governare per cinque anni senza vincoli, condizionamenti o trabocchetti“. Lo dice Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria, che in un’intervista al quotidiano La Sicilia chiede una modifica dell’assetto istituzionale in Sicilia e critica il modo in cui finora è stata usata l’Autonomia speciale.

“Io da sempre sono uno dei critici dell’Autonomia regionale. Ho sempre sostenuto – dice Lo Bello – che questa specialità è stata vissuta non come un’opportunità di sviluppo ma come un elemento di redistribuzione di risorse, ma soprattutto di assistenzialismo e clientelismo”.

“La Regione Siciliana – prosegue – ha, su un piano formale, enormi prerogative e tante competenze, ma su quello sostanziale prevale una governabilità debole influenzata da lobby e da singoli esponenti politici”. Lo Bello critica poi le “maggioranza passeggere” che si formano all’Ars. Ma per il vicepresidente di Confindustria il vero problema è l’attuale assetto istituzionale che si basa su un equilibrio fra Ars e governatore: “il bilanciamento totalmente paritario fra Presidente e Ars è il vero problema della Sicilia, ancor più dell’Autonomia speciale”.

L’apertura del vicepresidente di Confindustria verso un premio di maggioranza al presidente della Regione trova sponda nel governatore Rosario Crocetta che commenta positivamente la proposta di Lo Bello. “In Sicilia abbiamo modificato la legge elettorale – ha affermato Crocetta – oggi abbiamo un presidente eletto ma non c’è la certezza che questo abbia una maggioranza: serve una modifica alla legge elettorale per assicurare un vero premio di maggioranza”.

“Bisogna dire la verità – ha aggiunto Crocetta – l’Assemblea Regionale Siciliana fa due passi avanti e uno indietro: ma una serie di riforme si stanno facendo”. Fra le proposte di Crocetta c’è anche quella dell’introduzione del “decreto presidenziale”. “Sarebbe una novita’ importante – ha concluso Crocetta – basterebbe ricalcare quanto avviene a livello nazionale”.

Nonostante la soddisfazione del governatore, nella maggioranza non tutti gradiscono. Il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, il deputato Pd Antonello Cracolici, stoppa il vicepresidente di Confindustria.  ”Lo Bello mette in evidenza una insoddisfazione che può essere condivisibile, ma l’importante e’ non cadere nei luoghi comuni altrimenti si rischia di sollevare una polemica finta. Oggi l’Ars interviene su risorse rigide sulle quali non c’e’ quasi argine di manovra: sanita’, enti locali, precari e forestali. Quasi tutti i fondi per lo sviluppo sono extraregionali, gia’ oggi nella gestione diretta del Presidente della Regione e della giunta”.

“Comunque Lo Bello solleva un tema importante – aggiunge – abbiamo l’elezione diretta del presidente della Regione, ma è stato mantenuto intatto l’assetto precedente”. “Le riforme da fare sono tante – conclude – innanzitutto bisogna velocizzare i tempi d’azione: penso ad esempio all’introduzione del potere di decretazione del presidente della Regione, che l’Ars dovrebbe convertire in legge entro 60 giorni. L’importante però è studiare adeguate forme di garanzia: a livello nazionale il decreto del presidente del Consiglio è controfirmato dal Capo dello Stato, qui dovremmo studiare un ‘contrappeso democratico’ che abbia la stessa funzione”.


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