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Fateci lavorare o ci suicidiamo Natale con la Gesip in piazza

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Assediano dalle prime ore di stamani Palazzo delle Aquile. Cinque di loro hanno piazzato un camper e lo occupano minacciando di darsi fuoco se non si sbloccherà la loro vertenza. Uno in particolare appare determinato a perseguire il proposito suicida proprio davanti la sede del Comune di Palermo.

Sono gli operai della Gesip, la controllata del Comune di Palermo per i quali si prepara un 2014 di disoccupazione senza ammortizzatori sociali. Si sono, infatti, interrotte improvvisamente ieri a tarda ora le trattative fra Amministrazione comunale, sindacati e lavoratori sulla loro occupazione. il piano fatto di prepensionamenti, incentivi all’esodo e cassa integrazione non ha funzionato. Già una precedente protesta si è conclusa con l’arresto di uno dei manifestanti. (VIDEO)

Dal Comune non confermano ufficialmente ma fonti interne all’amministrazione parlano di una spaccatura ormai insanabile tanto che in mattinata è partita la disposizione di preparare le lettere di licenziamento per tutti da formalizzare il 2 di gennaio. Al tempo stesso dal comune sarebbe già partito un fonogramma per prefettura, questura e tutte le forze dell’ordine mettendo in allerta su possibili proteste anche violente.

Davanti palazzo delle aquile sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia. Una situazione di tensione che ha indotto il sindaco Orlando a disdire la conferenza stampa che era stata convocata per le 11 di stamani per parlare della stabilizzazione dei 650 precari del Comune, facenti parte di altro bacino di precariato rispetto a Gesip, e di una rotazione di competenze fra assessori.

Per Gesip l’amministrazione Orlando proponeva una proroga di sei mesi della sola cassa integrazione. Ma i lavoratori chiedevano, oltre alla cassa integrazione in deroga, di poter lavorare e di ottenere la promessa integrazione al reddito. Il sindaco di sarebberiofiutato di incontrarli per paròare di integrazione se prima non fosse stata firmata la cassa integrazione all’ufficio del lavoro e così nel corso del tavolo delle trattative non si è raggiunto l’accordo con i sindacati. I lavoratori della partecipata sono sul piede di guerra e si temono manifestazioni anche nel giorno di Natale.

Per l’amministrazione si è trattato di una scelta scellerata da parte delle organizzazioni sindacali che non replicano ma, informalmente ricordano che i 1740 lavoratori di Gesip da giugno ricevono solo il sussidio di poco più di 500 euro e si sentono ingannati per le promesse fatte e non mantenuto sul sostegno al reddito, sull’integrazione e sull’avvio imminente al lavoro ma mai concretizzatosi per oltre 6 mesi.

I lavoratori della partecipata sono sul piede di guerra e si temono manifestazioni anche nel giorno di Natale

 


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