“L’Amministrazione comunale comprende le gravi difficoltà in cui versano molte famiglie relativamente alle problematiche abitative, ma esprime la sua amarezza per l’occupazione della scuola di Paradiso avvenuta nella giornata di ieri“. Con queste parole il sindaco, Renato Accorinti, ha manifestato, anche a nome della sua Giunta, l’attenzione alla questione dell’emergenza abitativa.
Infatti, nella città dello Stretto, il Movimento per il Diritto Alla Casa, costituito da Unione Inquilini Messina insieme alle famiglie di sfrattati, C.U.B., Rifondazione comunista Messina, Teatro Pinelli Occupato, hanno deciso di sostenere l’occupazione, da parte di tre famiglie, della ex scuola di Paradiso “Pietro Donato”, ribattezzata “Casa Paradiso”.
Ma il sindaco Renato Accorinti non ha sentire ragioni. “Avevamo individuato – scrive il primo cittadino – in questo stabile scolastico una possibile opportunità per affrontare situazioni temporanee di emergenza abitativa ed a seguito di un sopralluogo tecnico erano state avviate le procedure per il ripristino dell’agibilità della struttura. Lungi dall’accelerare il compimento di tali interventi, la permanenza di persone all’interno inevitabilmente ritarda l’avvio dei lavori di ristrutturazione. Chiunque ritenga – ha concluso il sindaco – che azioni di forza o meccanismi clientelari possano determinare un presupposto per negare diritti ad altri soggetti è in errore e non troverà alcun supporto nell’azione amministrativa di questa Giunta. Solo la liberazione della struttura potrà consentire l’avvio della ristrutturazione e l’attuazione del programma della Giunta”.
Ma è proprio la nota del sindaco che ha generato rabbia e polemiche. E, per la prima volta, il fronte Accorinti, sembra spaccato. Luigi Sturniolo, consigliere comunale di “Cambiamo Messina dal basso, la liste del sindaco Accorinti, non ci sta e con un lungo comunicato prende le distanze dal primo cittadino.
“Rimettiamo in disponibilità le tante case sfitte, pubbliche e private, presenti sul territorio cittadino” – la tesi del consigliere messinese, che attacca il sindaco su due punti. “La tesi fondamentale del comunicato del Sindaco di Messina, che parla a nome di tutta la Giunta, sull’occupazione della scuola di Paradiso è che non sia giusto, attraverso atti di forza, scavalcare in graduatoria chi ha più diritto nell’assegnazione di un alloggio popolare. Argomento giusto ma, a dire il vero, più facilmente utilizzabile in contesti nei quali siano verificabili assegnazioni e scorrimenti delle graduatorie con tempi umanamente accettabili. Ma, comunque, questo cosa c’entra con l’occupazione della scuola di Paradiso? Non c’è, in quel caso, alcuna occupazione di alloggio popolare. Quella scuola, in disuso, era pensata ed è stata pensata dagli occupanti come risposta d’emergenza. E c’è una graduatoria emergenze? Le emergenze sono tali perché sfuggono alla ordinaria regolamentazione e così vanno trattate”.
“Ma c’è un’altra tesi — prosegue Sturniolo —, più triste, nel comunicato di Renato. Attraversa quelle parole e viene sottolineata dal modo in cui ha affrontato anche le mobilitazioni sindacali degli ultimi tempi. La tesi è: “noi stiamo facendo per il meglio; nessuno avrebbe potuto fare meglio di noi; quindi, non hanno senso scioperi e mobilitazioni”. In sostanza, ciò che andava bene prima non va più bene adesso. Non ci vuole una grande perspicacia per cogliere la pericolosità insita in questo assunto. È l’affermazione della pacificazione, la negazione della ragionevolezza del conflitto sociale, addirittura il disconoscimento della normale dialettica tra i ruoli in una composizione democratica. E cosa ne è di quell’assunto in periodi, come quello attuale, nei quali i Comuni non hanno, oggettivamente, le leve per dare risposte adeguate ai bisogni, anche quelli primari, dei cittadini?”