Con 57 voti a favore e 1 contrario, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato con voto finale il ddl sulla spending review. La norma prevede la riduzione delle indennità dei deputati siciliani, equiparandole a quelle degli altri consiglieri regionali. Il taglio, sebbene considerato riduttivo e “un tradimento operato verso i siciliani” dagli onorevoli del Movimento 5 Stelle che hanno abbandonato la seduta, mette d’accordo invece gli altri parlamentari di Sala d’Ercole.
“Questa legge sulla spending review è rispettosa della realtà economica che vive la nostra società e del lavoro di chi rappresenta il popolo nella qualità di parlamentare – ha commentato Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Drs all’Ars –. I tagli alle indennità dei parlamentari erano dovuti e sono in linea con gli obblighi di riduzione della spesa per i costi della politica”.
Dello stesso parere anche il capogruppo del Pdl Ncd Nino D’Asero, che definisce il voto di ieri l’inizio di “un percorso che porti all’abbattimento degli sprechi, alla riduzione della spesa della politica ma che lascia integro il capitolo reale delle spese per la democrazia”.
Secondo il capogruppo del Megafono Giovanni Di Giacinto, “abbiamo dato ampia dimostrazione all’Italia intera che in Sicilia i privilegi e le caste si combattono con le leggi buone e chiare”, che in merito all’opposizione (grillina, ndr) al ddl ha precisato: “I deputati dell’Ars non si sottraggono alle norme di contenimento dei costi della politica, senza il bisogno di esserne costretti dalle spinte populistiche, disfattiste e talvolta demenziali e prive di contenuto politico”.