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A Natale tutti più buoni, anche il Pd etneo…forse

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“Una festa democratica per commentare tutti insieme i risultati delle recenti primarie che hanno portato all’elezione del segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi ma anche per avviare un  percorso di cambiamento con al centro uno dei valori fondanti della cultura del partito democratico: stare tra la gente, esprimere solidarietà e tradurla in azioni concrete”. Fin qui il comunicato diramato ieri sera dopo la riunione dei vertici catanesi del Pd che a molti è sembrato una sorta di gran consiglio in cui si è deciso di sotterrare l’ascia di guerra dopo l’autunno bollente del congresso locale, poi annullato, che ha lasciato qualche strascico. Insomma, sotto l’albero di Natale e’ scoppiata la pace (solo di circostanza?) nel Pd etneo, bisogna essere più buoni e del resto il periodo natalizio lo impone.

Stamani c’è qualche notabile democratico che ammette tutta l’acredine accumulata in una precisa fase politica del partito a Catania e ha ribadito ‘pacatamente ma anche criticamente (cit. veltroniana)’ che bisogna “ritrovare  il piacere di una convivenza pacifica a prescindere dalle appartenenze”.

Ma a proposito di appartenenze, leggi correnti, le stesse che Matteo Renzi vorrebbe azzerare, a Catania pesano ancora. E tanto. Così, al di là di buoni propositi di pacificazione, la sensazione è che si tratti solo di una tregua ‘sotto il vischio’ in vista dell’ennesimo regolamento di conti in occasione del congresso provinciale che pare si terrà in primavera.

Se è vero che di acqua sotto i ponti della politica ne scorrerà tanta da qui al marzo-aprile del prossimo anno, non si può celare che l’eventuale ed auspicato cambio della legge elettorale avrà ripercussioni che inevitabilmente ‘scavalcheranno’ i confini e le ragioni squisitamente locali.

Cosi’, come recita il colorito detto catanese ‘chi ha più corda…’, diversi esponenti Democratici (come altri politici di altrettanti partiti) sin ora ‘catapultati’ nei palazzi, dovranno misurarsi con l’elettorato guadagnando sul campo il proprio consenso. Se invece si tornerà al sistema maggioritario sarà battaglia per garantirsi i collegi ‘sicuri’.

E su questo versante che il sindaco Enzo Bianco sia in città l’ ‘uomo’ di riferimento del neo segretario Renzi è risaputo quanto il rapporto non proprio idilliaco con il sottosegretario Giuseppe Berretta grande sostenitore, quest’ultimo, dello sconfitto Gianni Cuperlo. Non è da escludere, dunque, che sugli equilibri e i posizionamenti del Pd Etneo, anche in chiave nazionale, peseranno eccome i recenti risultati delle primarie con ipotetiche, e perchè no probabili, conseguenti reciproche ‘sciabolate’ post natalizie.    

Ieri, però, la girandola di dichiarazioni sulle primarie ha assunto le sembianze di un calumet della pace. “La massiccia partecipazione andata aldilà delle nostre migliori aspettative – ha dichiarato il coordinatore provinciale del Pd Enzo Napoli – denota un attaccamento al partito che in un momento così difficile di malessere in cui le piazze si riempiono per protesta, diventa un segnale incoraggiante che dimostra come la via della buona politica di un partito che fa scegliere i propri dirigenti agli elettori è ancora radicata e questo ci tranquillizza parecchio”.

“E’ la strada che vogliamo percorrere – ha commentato il coordinatore della commissione provinciale Tuccio Alessandro – perché porterà il Pd a riappropriarsi del ruolo che i nostri circoli hanno sempre avuto sul territorio”.

“Si respira un clima assolutamente positivo tra di noi, siamo desiderosi di costruire un partito vero – ha dichiarato il sindaco di Catania Enzo Bianco –Abbiamo ottenuto un ottimo risultato che consegna al nuovo segretario nazionale la forza per imprimere i cambiamenti necessari”.

“Il mio vuole essere un auspicio che anche a Catania si trovi una capacità di lavorare insieme – ha sottolineato il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta – mettere risorse e idee al servizio di un progetto collettivo e della comunità locale affrontando i tanti problemi che ci sono e che si stanno manifestando con una particolare gravità e complessità”.

“I dati ci dicono che la gente ha voglia di partecipare, ha dato fiducia al Pd, che dovrà d’ora in poi dialogare meglio con il territorio e che sia punto di riferimento – ha detto la deputata regionale Concetta Raia – siamo pronti anche a Catania alla costruzione di un grande partito pluralista, che torni a parlare dei problemi reali al fianco della gente”.

“E’ stato premiato lo sforzo di tutti, dei tanti volontari che si sono adoperati affinché questo grande momento di democrazia venisse celebrato nel migliore dei modi che ha già prodotto i suoi frutti di cui sono orgogliosa – ha aggiunto la parlamentare alla Camera Luisa Albanella – ora dobbiamo avere un partito il più unito possibile. Questo è l’obiettivo che a Catania ci porterà all’elezione del nuovo segretario provinciale”.

“C’è stata anche molta organizzazione grazie all’impegno di donne e uomini che hanno voluto rafforzare questa presenza del partito nel territorio – ha dichiarato Giovanni Burtone, deputato nazionale – Ma anche i singoli cittadini che sono andati a votare per dare una scossa alla politica. C’è bisogno di qualcosa in più per affrontare le gravi emergenze del paese. I primi segnali si vedono con la legge elettorale, e adesso il lavoro”.


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