Spending review, province, formazione professionale e acqua. Sono alcune delle riforme ferme all’Assemblea Regionale Siciliana. Tutte riforme targate Rosario Crocetta. Secondo il quotidiano Repubblica Palermo, si va norma sulle ex Province e le città metropolitane, al ddl per la ripubblicizzazione dell’ acqua, alla legge sulla spending review dell’Ars , fino alla riforma della formazione professionale.
Per quanto riguarda la spending review, in particolare sui costi della politica, il disegno di legge “Savona” sarà oggi incardinato in aula per essere discusso la prossima settimana. Un ddl che non prevede però i tagli previsti dal decreto Monti e mantiene per i parlamentari regionali, stipendi più alti che nel resto dei consigli regionali.
Sulle province, l’ intesa che sembrava raggiunta nella maggioranza rispetto al ddl per città metropolitane e liberi consorzi di comuni è saltata, su spinta dell’Udc, che ha annunciato la presentazione di nuovi emendamenti. Dalla soppressione degli enti avvenuta al termine di una seduta fiume lo scorso 20 marzo, sono trascorsi 8 mesi e mezzo e che il termine ultimo per l’ entrata in vigore dei nuovi liberi consorzi è il 31 dicembre 2013.
Sulla ripubblicizzazione dell’ acqua, riforma annunciata in campagna elettorale, è polemica fra i comitati civici e il presidente Crocetta. Infatti, il testo presentato dal governo in commissione Ambiente, approvato il 20 novembre e, lascia “in essere la gestione privata di SiciliAcque, tradendo lo spirito del referendum”, dicono i comitati civici. Al presidente dell’ Ars, Giovanni Ardizzone, è arrivata la richiesta dei promotori del disegno di legge di iniziativa popolare e consiliare di iscrivere il loro testo a sala d’Ercole.
Altra riforma al palo è la formazione professionale. Nonostante le numerose inchieste che stanno scoperchiando il sistema di corruzione all’interno del settore, il governo si è posto l’obiettivo rendere pubblica la Formazione creando un’ agenzia regionale che sostituisca gli enti privati. Il percorso è stato con una delibera di giunta, attraverso un procedimento amministrativo col trasferimento al Ciapi di Priolo di 506 corsi pagati dall’ Unione europea, con annesso personale: 960 formatori tolti negli ultimi mesi a una decina di enti che si sono visti revocare l’ accreditamento. Il testo è atteso fra quindici giorni, con gli enti già pronti a dare battaglia.