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Festino di Santa Rosalia dedicato al “futuro” di Palermo: i bambini

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La 389ma edizione del Festino sarà nel segno dei bambini e del futuro e costerà 485 mila euro. Le celebrazioni in onore di Santa Rosalia culmineranno la notte tra il 14 e il 15 luglio a Palermo, vede al centro della propria riflessione i bambini e il futuro. Lo slogan di quest’anno è “Come sarà il futuro? E chi se ne sta occupando?” e presto il capoluogo siciliano sarà tappezzato di manifesti con i visi dei ragazzini che danno il volto alla popolare festa in onore della ‘Santuzza’.

Un Festino, hanno spiegano gli autori del progetto, affidato all’associazione temporanea d’impresa Santa Rosalia e al direttore Sandro Tranchina, che proverà a proporre un’idea ‘condivisa’ di futuro e di città come si vorrebbe che fosse.

La presentazione del Festino è avvenuta oggi in Curia alla presenza del cardinale Paolo Romeo e del sindaco Leoluca Orlando. A trainare il carro trionfale con la Statua della Santa saranno i ragazzi di Libera contro le mafie, in continuità con una scelta simbolica dello scorso anno quando a essere coinvolto fu il comitato Addiopizzo. In testa al corteo sfileranno i bambini, vestiti dei colori della città, il rosso e il giallo.

Il programma prevede mostre, dibattiti, concerti, inaugurazioni, processioni. Il culmine, naturalmente, sarà la notte del 14 luglio: a partire dalle 20, tutti saranno dietro al carro di Santa Rosalia, dalla cattedrale, al Cassaro, fino a Foro Italico.

“Sarà  festa civile e festa religiosa –  spiega il sindaco Orlando –  perché fin quando che manterremo questo equilibrio,
terremo fede al diritto di cittadinanza, quanto a quello di cristianità. Come ogni volta la domanda che ci porrà il Festino di
Santa Rosalia sarà ‘la peste, quest’anno, qual è? Sicuramente sono il furto e la mancanza di avvenire, una peste
moderna, simbolica, che colpisce tutti, senza distinzione: il povero, il senzacasa, il disoccupato, ma non risparmia nessuno, neanche
l’impresario o il politico. Tutti siamo coinvolti. E purtroppo, devo constatare che Palermo è piena di stregoni pronti a dare alla gente bisognosa risposte che non arrivano dalle Istituzioni. Ora, in quest’occasione straordinaria per noi palermitani, occasione che ci consente di guardarci allo specchio e di chiederci chi siamo e chi vogliamo essere, chi meglio dei bambini poteva farsi interprete di
questo bisogno generale di futuro nel ricordo della Santuzza? I bambini di Brancaccio che grazie al sangue e al sacrificio di Padre Pino Puglisi, non è più un quartiere di mafia.”

Sulla stessa lunghezza d’onda del primo cittadino l’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo : “Quante pesti oggi: l’assenza di casa, di lavoro, il nodo dei servizi con i bubboni dell’Amia e della Gesip, il degrado diffuso. Tanti problemi che non trovano risposte. Basta paralisi. Occorre dare speranza, senza abbatterci, dando una testimonianza positiva e coraggiosa soprattutto ai più piccoli. Il modello è l’attenzione di padre Pino Puglisi per i giovani e i bambini che deve spingere tutti a fare la propria parte”.


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