Quasi due milioni di euro per rilanciare il settore dell’editoria e dell’informazione. Tra fondi regionali e comunitari da destinare alle emittenti televisive e radiofoniche, alla carta stampata e al giornalismo on line. Incentivi per l’ammodernamento tecnologico, sostegno alle aziende in crisi, regolamentazione delle professioni ‘in nero’, possibilità di avviare formazione specifica per l’attività legata all’informazione e all’editoria.
Oggi in commissione Attività produttive, all’Ars, sono stati esaminati uno per uno gli emendamenti del ddl numero 304 per la promozione ed il sostegno alle aziende che fanno informazione prima della ‘prova finale’ in commissione Bilancio.
“Entro il 31 luglio – ha spiegato Luca Sammartino presidente del gruppo parlamentare Articolo 4 – il Governo regionale si è impegnato a discutere ed approvare in via definitiva questo provvedimento indispensabile per tutte quelle imprese che operano nel panorama dell’informazione. Oggi abbiamo raggiunto in commissione un risultato importante, un’accelerata nell’iter che porterà il documento in commissione Bilancio”.
L’approvazione del disegno di legge sancirà una riforma organica del settore dell’informazione, con la tutela dei lavoratori e la regolamentazione della posizione dei giornalisti. Un incentivo per le nuove tecnologie dopo il passaggio dall’analogico al digitale che ha messo in crisi le aziende. Firmatario del provvedimento era stato il deputato regionale Lino Leanza. Il ddl dovrà adesso passare dalla commissione Bilancio, quindi potrà essere esaminato dall’Aula.
“Il disegno di legge per il sostegno all’editoria – ha detto il presidente della Terza commissione Bruno Marziano – ha avuto un iter velocissimo dopo aver ascoltato le parti interessate abbiamo approvato il testo in una sola seduta-fiume. Adesso ci aspettiamo la stessa celerità e lo stesso senso di responsabilità da parte dell’aula, per poter mettere in campo al più presto strumenti a supporto dell’informazione televisiva, radiofonica, online e della carta stampata”.
“Abbiamo rispettato pienamente le indicazioni della conferenza dei capigruppo – ha aggiunto Marziano – il disegno di legge colma un vuoto: la Sicilia infatti, al contrario di altre regioni, non si è mai dotata di strumenti in grado di sostenere le imprese dell’informazione in occasione del passaggio al digitale terrestre”.
CGIL CATANIA: “SERVE UNA LEGGE QUADRO”- Intanto oggi a Catania, Cgil e Flc hanno affrontato la questione crisi dell’editoria – legate anche alla chiusura dell’emittente Tele D – con la richiesta al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta di una legge quadro che ne riordini il settore. “Basta annunci – ha detto il segretario provinciale Cgil Angelo Villari – serve una legge per il settore dell’editoria, il sistema televisivo siciliano è in crisi con enormi difficoltà per i lavoratori. Chiediamo al governo siciliano un colpo di reni, ora basta parlare, ora fare”.
“Adesso, ancora una volta e a maggior ragione – sottolineano Giovanni Pistorio, segretario confederale della Cgil e Davide Foti, segretario Slc- chiediamo alla Regione Sicilia di intervenire urgentemente intanto con le risorse a disposizione e quindi con un rapido esame delle eventuali proposte di legge a sostegno del settore anche perché le aziende continuano a chiudere i battenti con grave danno alla pluralità dell’informazione locale ed il conseguente licenziamento del personale addetto per il quale, tra l’altro risulta alle condizioni date, quasi inaccessibile fare ricorso a qualsiasi misura di sostegno al reddito”.