Un gruppo di truffatori riusciva a intestarsi con vari espedienti, nelle isole Eolie, case di isolani emigrati in Australia negli anni ’50 e ’60 e non più tornati per poi rivenderle con lucrose transazioni.
Lo ha scoperto la Guardia di Finanza che nell‘indagine sui “ruderi d’oro” ha notificato misure cautelari a due persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e ha sequestrato 13 immobili ubicati nelle isole di Filicudi, Alicudi e Salina.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Messina Maria Pellegrino, è durata per oltre tre anni e ha messo in luce anche la complicità di alcuni professionisti. Gli indagati utilizzavano illecitamente le procure loro conferite dagli emigrati e ricorrevano all’usucapione o ad altre procedure di successione, secondo l’accusa senza averne titolo, per acquisire la proprietà degli immobili e quindi rivenderli.