Fiaccole, fumogeni e perfino giochi d’artificio per chiedere la liberazione di Michele, l’attivista del movimento No Muos palermitano fermato durante gli scontri di sabato a Palermo (LE IMMAGINI) fra via Cavour, via Spinuzza e Piazza Verdi nel centro di Palermo.
I disordini si erano verificati in occasione del corteo organizzato associazioni di destra della Rete No Muos, boicottato dal sit-in del Movimento No Muos, di estrazione di sinistra. (GUARDA LE IMMAGINI DEL CORTEO). La contrapposizione tra i due fronti di protesta contro l’impianto militare di comunicazione satellitare in costruzione nella base Usa a Niscemi era già emersa con chiarezza nei giorni precedenti.
Circa 200 giovani dei centri sociali guidati da quelli del centro Anomalia, oggi, si sono dati appuntamento davanti al carcere palermitano dell’Ucciardone per inscenare la loro manifestazione. Guardati a distanza dalla polizia che ha evitato il contatto ma tenuto sempre sotto controllo il corteo, i giovani manifestanti hanno fatto due volte il giro intorno al carcere urlando cori antifascisti e contro le forze dell’ordine accusate di essersi schierate a difesa proprio dei fascisti.
“La nostra è una manifestazione rumorosa ma pacifica così come era pacifica quella di sabato – ha detto il portavoce del movimento Ivan Lupo – siamo stati caricati a freddo dalla polizia posta a difesa del corteo fascista. noi volevamo solo difendere Palermo dai fascisti. ne ha fatto le spese Michele, ragazzo coraggioso ed impegnato antifascista che per questo è stato arrestato e si trova in carcere in attesa della convalida che non arriverà prima di domani. siamo qui per far sentire a lui e ai tanti detenuti che vivono in condizioni di degrado assoluto, la vicinanza del nostro movimento”.
La manifestazione, durata circa un’ora, si è poi sciolta ma i giovani di Anomalia si sono dati nuovamente appuntamento per domattina alle nove per proseguire la loro manifestazione in attesa della liberazione di Michele.
Continuano, intanto, le indagini delle forze dell’ordine sugli scontri di sabato pomeriggio. Sono una quindicina le persone, fotografate o videoriprese dalla Digos durante la manifestazione e la cui posizione è al vaglio degli inquirenti.