La giunta regionale su proposta del direttore generale della Protezione Civile, ha approvato la dichiarazione di stato di calamità per i comuni etnei colpiti dalla eruzione di cenere vulcanica.
In particolare si parla dei comuni di: Adrano, Biancavilla, Castiglione di Sicilia, Calatabiano, Fiumefreddo di Sicilia, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Mascali, Milo, Sant’Alfio, in provincia di Catania. Per quanto riguarda invece la provincia di Messina: Castelmola, Giardini Naxos, Letojanni e Taormina.
La dichiarazione si e’ resa necessaria – si legge nella nota del presidente Rosario Crocetta – per i rischi alla salute umana che ci creano per l’emissione di ceneri nonché rischi per la circolazione sia veicolare che pedonale, intasamento tombini e caditoie, per le attività produttive, per gli insediamenti industriali, agricoli e turistici, per la necessitá di eliminare l’intasamento delle vie di circolazione e per quanto necessario a eliminare ogni pericolo derivante dal fenomeno.
Il deputato regionale Lino Leanza che oggi aveva chiesto lo stato di calamità: “Pensiamo adesso ad uno strumento e ad un’organizzazione stabile – ha detto Leanza – per la ripresa delle imprese del territorio serve mettere in piedi una macchina organizzativa che funzioni”.
Nei giorni scorsi sulle questione erano intervenuti anche M5S, Pd e il gruppo parlamentare della Lista Musumeci.