L’aumento del 9,5% sulla tassa per i rifiuti solidi urbani è ufficiale, con il passaggio dalla Tarsu alla Tares semplificata.
Il Consiglio comunale di Catania ha approvato la delibera contenente la definizione tabellare delle aliquote poco prima della mezzanotte, con 19 favorevoli e 9 contrari, al termine di un dibattito serrato e vibrante.
La seduta si è svolta a porte chiuse, per la protesta degli operai ex Multiservizi. Ad illustrare in aula il ‘doloroso’ provvedimento è stato l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando: “Nessun amministratore – ha dichiarato Girlando – è felice di chiedere nuovi sacrifici ai cittadini. Ma, com’è noto, da quest’anno i comuni devono coprire il 100% del costo del servizio di raccolta con l’incasso del tributo locale. I vincoli imposti dal Piano di riequilibrio finanziario votato lo scorso anno sono stringenti. Io sono il padre adottivo della delibera. Chiedo al padre naturale, il Consiglio, di non disconoscerla. Vi chiedo un voto unanime”.
I gruppi del centrodestra non potevano forse spingersi a tanto, ma hanno comunque deciso – dopo le dichiarazioni di voto ed una sospensione durata circa un’ora – di ritirare tutti gli emendamenti e di farne confluire una buona parte in un ordine del giorno avanzato da Carmelo Coppolino, di Grande Sud.
Il documento, licenziato con il contributo della maggioranza, impegna l’amministrazione Bianco ad impiegare il sistema della raccolta porta-a-porta già dal prossimo anno, e, soprattutto, a rivedere le tariffe, per alleggerire le categorie più esposte.
Successivamente, l’aula ha votato un ordine del giorno speculare, ma del centrosinistra, proposto da Agatino Lanzafame. Infine, come detto, il voto finale sulla delibera.
(foto archivio)