Agli scettici Rosario Crocetta, proprio sotto il Liotro, simbolo di Catania e di rimando della giornata etnea trascorsa dalla giunta regionale, dice: “Quella di oggi non è stata una discussione sul sesso degli angeli, ma sui tanti problemi concreti di Catania”.
Qualcuno potrebbe definirla già una rivoluzione o un ‘metodo nuovo’ per dirla come Crocetta, ma la riunione congiunta del governo siciliano e dell’amministrazione catanese potrebbe non essere un caso isolato perché, come sostiene lo stesso governatore uscendo da Palazzo degli Elefanti, “prima i governi regionali non sentivano le città” e l’esperimento sarà certamente replicato.
“Sentiremo anche altre città siciliane piccole, medie, grandi – dice il presidente della Regione – in modo che la giunta e il governo regionale si raccordino in modo nuovo, innovativo con le città e soprattutto che queste ultime contribuiscano alla programmazione”.
Una full-immersion intensa, quella del governo Crocetta, iniziata stamani nelle sede dell’Esa con una prima ricognizione sui temi da affrontare con gli amministratori catanesi. Poi il trasferimento a Palazzo degli Elefanti dove gli assessori di Bianco e quelli di Crocetta si sono trovati gli uni di fronte agli altri per analizzare le urgenze che riguardano il capoluogo etneo.
Prima di varcare il portone del Municipio, però, il governatore si è soffermato però sui temi del risanamento della Regione: “Ci stiamo lavorando, è una azione prioritaria e lo stiamo facendo senza colpire i poveri e mettendo in campo una azione di sostegno sociale forte”, dice, ammettendo anche “che non è facile poiché il disastro che si e prodotto di anno in anno non si può cancellare in un giorno”.
E a proposito di numeri e cifre, stavolta etnee, sia il governatore che l’assessore all’Economia, Luca Bianchi hanno spiegato che per Catania servono “idee di sviluppo” e “un piano pluriannale di rientro per mettere in sicurezza i conti e fare politiche che riattivino l’economia”. Proprio Bianchi, parafrasando lo slogan elettorale di Enzo Bianco, appare fiducioso: “questa area territoriale in particolare presenta elementi di vitalità importanti dal punto d vista imprenditoriale. Catania ce la può fare”.
Non può mancare il capitolo Librino, il quartiere popolare catanese in cui Crocetta, in ottobre, riunì una della primissime giunte. Durante la riunione congiunta è stato deciso che presto sarà aperto uno sportello gestito da dipendenti regionali e comunali che spiegheranno le opportunità della Zona franca urbana.