Trentasette giorni di silenzio. Poco più di un mese per cercare di smaltire un’amarezza che è difficile da digerire perché la storia dice che con Rolando Maran il Catania ha raggiunto quei traguardi mai conseguiti: l’ottavo posto in classifica e il record di punti in Serie A. Ieri, con un pizzico di rabbia e con l’aplomb che lo ho contraddistingue, l’ex allenatore rossazzurro ha parlato per la prima volta del suo esonero ai microfoni della trasmissione di Sky Sport “E’sempre calciomercato”.
“Ci vuol tempo per smaltire la delusione dell’esonero. Sono sempre vivi il ricordo e la rabbia”, ha detto Maran rivelando anche di fare fatica a seguire la sua ex squadra in televisione e di non essere più tornato alle falde dell’Etna.
Analizzando poi il cammino della sua ex squadra, il tecnico ammette: “Quest’anno abbiamo iniziato il campionato con la convinzione di continuare sui ritmi di quello passato ed è stato certamente un mio errore, nonostante ci abbiano penalizzato anche situazioni sfavorevoli e sfortunate”.
Un pezzo di cuore però Maran lo ha lasciato comunque a Catania, così al di là dell’amarezza per il suo allontanamento dice: “Mi fa piacere sapere se i il Catania vince, dato che sono riconoscente a questa piazza, che mi ha permesso di allenare in Serie A. Dovrò essere sempre riconoscente al presidente Pulvirenti”.
Con i giornalisti Maran ha ripercorso la sua avventura rossassurra durata una stagione intera e otto giornate del torneo ancora in corso: “Ho un ricordo bellissimo, un’annata straordinaria, e questa stagione non è andata allo stesso modo, per cui mentalmente bisogna uscirne perché è giusto così”, dice l’allenatore di Rovereto che lasciò il Catania, al terzultimo posto con 5 punti, dopo la sconfitta esterna contro il Cagliari.