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Gli insospettabili pusher dell’operazione Monopoli

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I corrieri della droga erano degli insospettabili. Come Pasquale Lo Nardo, 56 anni, autista di una società di autolinee che faceva la spola tra Palermo e Roma. Con lui viaggiava Antonino La Vardera di 84 anni. Nonno pusher. Erano loro che avevano i contatti con con grossisti calabresi.

Secondo la squadra della narcortici coordinata da Stefano Sorrentino sarebbero stati i registi dell’acquisto di due chili di stupefacenti dai fratelli Fabio e Giuseppe Costantino di Vibo Valentia. Entrato in crisi il rapporto con i trafficanti calabresi i due trovarono un contatto romano con Andrea Di Fede.

Lo vanno spesso a trovare nella abitazione in via Mongitore costretto a riposo a causa di un incidente stradale. Grazie alle cimici i poliziotti seguono tutti i passaggi fino all’arrivo a Palermo con il pullman. Qui scattarono le manette.

Insospettabili sono anche gli uomini che vanno a Lima per l’acquisto di cocaina finanziata dall’avvocato Memi Salvo, l’ex legale dei boss Graviano arrestato anche lui nel corso dell’operazione di ieri.

La droga era spalmata sui vestiti o impastata con il silicone trovata dentro le valigie di Aldo Monopoli, commerciante di mobili etnici, e Giuseppe Borruso. Tutti sistemi per eludere i controlli e il fiuto dei cani antidroga. Due insospettabili che i poliziotti seguivano anche grazie alle dichiarazioni Gaspare Canfarotta, collaboratore di giustizia che in carcere a San Vittore entrò in contatto con la rete dei narcotrafficanti colombiani.


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