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Privatizzazione StM, Pd a Zanonato: “Un tavolo con istituzioni e sindacati”

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Nei giorni scorsi la questione era stata sollevata dai circoli catanesi di Sel, oggi sulla privatizzazione delle quote di St Microelectronics detenute dal Governo italiano alzano la voce anche le deputate siciliane del Pd, Luisa Albanella e Concetta Raia chiedendo la costituzione di un tavolo che coinvolga la deputazione  catanese, le istituzioni locali, i sindacati e ovviamente il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.

“Apprendiamo con grande preoccupazione e disappunto – si legge in una nota – che il governo italiano sta portando avanti  il processo di privatizzazione di parte del proprio patrimonio, facendo rientrare tra gli obiettivi anche le quote della società italo-francese STMicroelectronics, un pacchetto societario detenuto insieme al governo francese pari al 27,53 per cento, mettendo a rischio i due plant operativi e produttivi italiani, uno dei quali appunto Catania”.

Albanella e Raia parlano di “scelta miope e priva di lungimiranza da parte del governo che potrà avere ricadute pesantissime sul nostro fragile tessuto economico sia sull’occupazione sia sulla desertificazione industriale di un territorio che ormai solo lontanamente ricorda quella straordinaria esperienza che fu negli anni Duemila, la Etna Valley”.

“Con la privatizzazione si aprirebbe la strada a possibili processi di ristrutturazioni aziendali – sottolinea la parlamentare Luisa Albanella- il sito catanese certamente non può permetterselo, sarebbe un disastro”.

“Ci rifiutiamo di assistere da spettatori inermi al lento declino della microelettronica, prima in Sicilia e poi in Italia, dobbiamo rimettere questo settore al centro del dibattito politico siciliano e nazionale- dicono le democratiche – La possibilità di rilanciare il sito di Catania esiste e passa per la definizione di un piano industriale garantito dall’azionista di maggioranza, cioè il Governo Italiano, e non attraverso un peggioramento delle condizioni di lavoro”.

Ancora una volta viene citato l’esempio del Governo francese che cogliendo “l’opportunità, offerta dall’Unione Europea” ha messo in campo  nell’area di Grenoble, il progetto Nano 2017 che prevede un investimento di 3.1 miliardi di euro di cui 600 milioni a carico del Governo, 400 dell’unione europea, 100 delle comunità locali e 2 miliardi a carico della STMicroelectronics.


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