Fiumi di cocaina di altissima qualità proveniente dal Perù e destinata ai consumatori della Palermo bene, ma anche grandi quantitativi di eroina ed hashish proveniente da canali di approvvigionamento alternativi a quelli tradizionali.
C’era probabilmente Cosa Nostra dietro la vasta organizzazione di trafficanti di droga scoperta dalla polizia a Palermo. Una organizzazione in grado di gestire l’importazione clandestina dal Sud America verso la Sicilia ma anche di controllare altri canali.
Infatti tra gli arrestati c’è anche l’avvocato Memi Salvo, ex legale dei boss Graviano di Brancaccio. Una delle quindici ordinanza di custodia cautelare è stata emessa proprio nei suoi confronti. Salvo già negli anni Novanta era finito in carcere per droga: radiato dall’Ordine degli avvocati di Palermo, qualche anno fa era riuscito a tornare tra le fila dei professionisti iscrivendosi al foro di Locri, in Calabria. Ed è proprio lì che avrebbe organizzato il giro di droga sgominato dall’operazione di oggi con l’ausilio di unità cinofile e di un elicottero.
Un vero e proprio gioco sulla scacchiera internazionale gestito in modo magistrale da una organizzazione ben strutturata che aveva al proprio interno una scala gerarchica precisa e compiti ben definiti. Si chiama ‘Monopoli’ come il noto gioco di società la vasta operazione antidroga che è in corso a Palermo dalle prime luci dell’alba, condotta dai poliziotti dalla squadra mobile con l’ausilio di unità cinofile e di un elicottero per sgominarla.
La polizia sta eseguendo 15 ordinanze di custodia cautelare con l’accusa di traffico internazionale e detenzione di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, eroina e hashish. I provvedimenti sono stati firmati dal Gip di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
GUARDA LE FOTO DEI 15 ARRESTATI
L’operazione ‘Monopoli’ ha ricostruito il ruolo nel traffico di droga di insospettabili corrieri ma anche di organizzatori del traffico già noti alle forze dell’ordine ma non ancora non inquadrati con i ruoli ora definiti. Si tratta sia di persone già arrestate che di soggetti ancora in libertà.
L’indagine ha già portato al sequestro di ingenti quantitativi di droga e ha consentito di tracciare la mappa delle rotte attraverso le quali gli indagati facevano giungere nel capoluogo siciliano cocaina di altissima qualità, proveniente dal Perù e destinata anche alla “Palermo bene”.
LEGGI ANCHE:
Fuma una canna e si sente male, irruzione cani antidroga in un liceo occupato a Palermo