Tornano in piazza i lavoratori della Gesip. Dopo la sospensione dal servizio in vista della firma del ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni, per la proroga della cassa integrazione in deroga fino a dicembre, gli operai della società di servizi del Comune di Palermo chiedono risposte certe sul futuro a partire dal 1 gennaio 2014.
Per questo venerdì mattina, a partire dalle 9, gli operai scenderanno in piazza. Il corteo partirà da piazza Croci e si dirigerà verso palazzo delle Aquile. Dopo la manifestazione, fanno sapere i sindacati, si sarebbe dovuta svolgere nell’aula Rostagno una conferenza stampa, ma “l’aula – si legge nel comunicato sindacale – è stata negata adducendo scusanti poco plausibili”.
“Le organizzazioni sindacali e i lavoratori si riservano eventualmente, nei giorni successivi alla manifestazione, di organizzare una conferenza stampa dove spiegheranno perché l’amministrazione preferisce parlare della “pagliuzza” e non della “trave”, intendendo per “pagliuzza” la cassa integrazione estemporanea e per “trave” il vero futuro dei lavoratori Gesip”.
Intanto il sindaco Leoluca Orlando ha convocato per la giornata di domani alle 14 un incontro con le parti sociali a palazzo Galletti: “Domani vedremo cosa il sindaco avrà da dire – dichiara a BlogSicilia Mimma Calabrò, segretario regionale Fisascat Cisl Sicilia -. Per noi è essenziale capire qual è il piano per Gesip a partire dal 1 gennaio 2014 perchè i soldi della cassa integrazione devono essere spesi bene. E’ necessaria una programmazione”.
Intanto ieri il Comune ha fatto sapere che “non essendo oggi giunta comunicazione circa l’espletamento da parte degli enti preposti degli atti formali necessari per la prosecuzione delle attività previste dall’accordo fra Comune, Regione ed Inps dell’11 aprile, si prevede che i lavoratori possano tornare al lavoro venerdì prossimo, al perfezionarsi di tutte le procedure necessarie“.
Quindi, almeno fino a venerdì i 1800 lavoratori Gesip non rientreranno in servizio. Per la prima volta dal 2 maggio, i dipendenti della Gesip sono dovuti “restare a casa” in attesa che venga messo nero su bianco l’accordo Stato-Regioni per la ripartizione dei fondi destinati alla Cig in deroga (da cui dipende anche la quota perla Gesip). Senza il via libera da Roma i lavoratori, infatti, non possono rientrare in servizio.
Resta inoltre da capire se la “fetta” di ammortizzatori sociali destinata alla Sicilia sia sufficiente a coprire le esigenze della Gesip, che ammontano circa 17 milioni (55% a carico del Comune; 45% della Regione) fino a dicembre. “L’importante – dice Mimma Calabrò, segretario regionale Fisascat Cisl – è che ci sia il finanziamento della Cig. Che però deve servire per creare un ponte tra la crisi e lo sviluppo”.