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Cento restauratori nelle mani dell’Ars All’esame il ddl per l’assunzione

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Il disegno di legge che mira al superamento del blocco delle assunzioni per i vincitori del concorso per 97 Assistenti tecnici Restauratori indetto nel 2000 dall’assessorato ai Beni culturali della Regione siciliana è stato assegnato all’esame della I Commissione Ars Affari istituzionali. Un passo in avanti verso l’immissione in ruolo dei candidati che “vantano” un primato negativo senza eguali: tredici anni durante i quali alle lunghe e travagliate procedure selettive non è ancora seguita alcuna assunzione.

Drs, Pd, Pdl, Grande Sud-Pid, M5s, Mpa, Udc e gruppo Misto, tra i firmatari del progetto di legge proposto da Marcello Greco (Drs) sono rappresentati quasi tutti i gruppi parlamentari (Lista Musumeci ha proposto un ulteriore ddl a firma del deputato Gino Ioppolo). Venti sottoscrizioni alle quali – come precisa Andrea Patti, portavoce del comitato per la tutela dei Beni culturali in Sicilia – si aggiungono ulteriori cinque autorizzazioni verbali e la garanzia dell’appoggio di tutti i 5 Stelle all’Ars, per un sostegno totale al ddl da parte di trentasette deputati regionali. Una volta ottenuto il via libera della I Commissione, il disegno di legge dovrà poi superare gli esami dei componenti Ars alla Cultura e Bilancio.

Il cammino lungo ed estenuante ha coinvolto anche il titolare del dicastero alla Pubblica amministrazione e fautore della legge 125 sulla razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni Gianpiero D’Alia, interessato alla questione in un incontro romano da una delegazione degli assistenti restauratori e da Alessio Mercanti, presidente del Comitato nazionale XXVII Ottobre che tutela i diritti di vincitori e idonei di concorsi pubblici non assunti.

“Il ministro ci ha assicurato che se ne stava occupando a livello centrale – afferma a Blogsicilia Mercanti – e ha chiesto direttamente al presidente Crocetta di attivarsi per risolvere la questione”. Il presidente del Comitato ha fatto sapere inoltre di aver indirizzato al governatore siciliano una richiesta di incontro senza aver ancora ottenuto alcuna risposta. “Manca la volontà politica. In Sicilia, terra dal patrimonio artistico inestimabile, si parla tanto di soluzioni al precariato ma occorre dare delle priorità – conclude Mercanti -: prima la garanzia del posto di lavoro a chi ha superato un concorso e poi la stabilizzazione con criteri selettivi dei precari”.


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