Santi Bosco, Salvo Giuffrida, Giovanni Marletta, Manlio Messina, Riccardo Pellegrino, Francesco Saglimbene, Tuccio Tringale. Restano fuori Alessandro Messina, Carmelo Sgroi, Salvatore Tomarchio e Antonino Manara. Dunque sono sette i giovanotti arrabbiati del centrodestra catanese.
Come anticipato ieri mattina, il gruppo consiliare sorgerà sulle ceneri di Pdl e Tutti per Catania. Con il comunicato diffuso ieri sera, i consiglieri si sono posti in una posizione di autonomia dai rispettivi riferimenti romani e locali, impegnati a gestire la frattura Alfano-Berlusconi.
“Niente intermediazioni, dialogheremo solo con i vertici nazionali per un confronto intorno al tipo di partito che si vuole costruire”. E quale sarebbe, il tipo di politica immaginata dai sette? Punto primo: ricambio generazionale. Il gruppo è infatti composto, con pochissime eccezioni, da trentenni o quarantenni. E, come detto, si è costituito in alternativa alla classe dirigente del centrodestra; non certo giovanissima, checché se ne pensi sotto l’aspetto politico.
Punto secondo: radicamento territoriale. A quanto pare, sul versante jonico-etneo non sarebbero pochi gli amministratori e i consiglieri pronti a seguire l’esempio dei colleghi ex Pdl di Palazzo degli Elefanti, così il progetto potrebbe diventare qualcosa di più di un semplice gruppo consiliare. Il movimento sarebbe già pronto a dotarsi di una cinghia di collegamento separata dalle strutture partitiche, colpevoli – a loro dire – di non aver selezionato la classe dirigente sulla base del rapporto con il territorio.
Il terzo punto è in fondo la conseguenza di primi due: azzeramento delle correnti. La prima uscita in pubblico dovrebbe tenersi a breve: oggi, forse domani.
Non è escluso, pertanto, un venerdì di passione con le presentazioni quasi concomitanti del Nuovo Centrodestra alfaniano (al centro fieristico Le Ciminiere, BlogSicilia lo ha segnalato ieri) e del gruppo consiliare autonomo, ancora innominato anche se pare che siano altissime le quotazioni di “Area Centrodestra” come brand del nuovo soggetto. Se fosse davvero così sarebbe la conclusione più appropriata di una settimana rocambolesca.