La scissione del Pdl e la nascita del Nuovo centrodestra, il gruppo parlamentare che fa riferimento all’ex segretario nazionale del Pdl e vicepremier del governo Letta, Angelino Alfano, scuote anche il parlamento siciliano.
Il capogruppo Vincenzo D’Asero ufficializza la sua fedeltà al deputato agrigentino aprendo la strada alla creazione del gruppo parlamentare anche all’Ars. Una scelta che rischia di non essere indolore e che riscrive la geografia d’aula a sala d’Ercole: se infatti il gruppo degli alfaniani fuoriusciti dalla neorinata Forza Italia, può contare sui numeri, altra storia invece riguarda i fedelissimi di Berlusconi che per creare il gruppo parlamentare all’Ars dovranno ricorrere all’ausilio – certo comunque – dei deputati di Pid-Grande Sud.
Fra i dieci deputati del Pdl all’Ars quelli che indosseranno la casacca del Nuovo centrodestra dovrebbero essere oltre D’Asero, Vincenzo Vinciullo, il deputato siracusano in scontro frontale con una berlusconiana di ferro come la ex ministro Stefania Prestigiacomo che in occasione delle ultime amministrative ne aveva chiesto l’espulsione dal Popolo delle Libertà; Pietro Alongi, ultimo arrivato in casa Pdl all’Ars, schifaniano di ferro; Francesco Cascio che la Vicari e Schifani propongono per un posto di europarlamentare alle prossime elezioni di primavera; e il messinese Nino Germanà legato a livello nazionale al deputato di riferimento Vincenzo Garofalo. Resta in bilico la posizione di Vincenzo Fontana.
Fedeli a Berlusconi e al suo progetto di Forza Italia dovrebbero essere il vicecapogruppo Marco Falcone, che ha firmato la mozione di sfiducia dei grillini contro Crocetta e contro le indicazione dello stesso Pdl all’Ars; Giorgio Assenza che si è espresso con una nota al veleno contro il nuovo corso di Alfano, Giusppe Milazzo e il vicepresidente dell’Ars, Salvatore Pogliese. Un “laconico” sei a tre o quattro – in attesa di comprendere la posizione di Fontana – che renderebbe impossibile la costituzione del gruppo di Forza Italia all’assemblea regionale siciliana.
Ma a correre in aiuto dei colleghi ex Pdl arriveranno certamente gli esponenti del gruppo Pid-Grande Sud. A livello nazionale, infatti, Saverio Romano, senatore del Pdl ha giurato fedeltà a Berlusconi e non farà mancare il suo sostegno all’Ars. A infoltire le fila del gruppo Fi quindi potrebbero arrivare Totò Cordaro e Bernadette Grasso mentre a questo punto potrebbe velocizzarsi l’uscita di Luisa Lantieri, data da tempo di passaggio verso l’Udc.
Solo così Forza Italia avrà il suo gruppo autonomo nel Parlamento siciliano. In ogni caso D’Asero annunciando la sua adesione al Nuovo centrodestra propone la convocazione, già la prossima settimana, di un incontro del gruppo “per verificare le ripercussioni che la scissione interna al partito di Berlusconi avrà in seno all’Assemblea Regionale Siciliana”.
“E’ necessario – afferma D’Asero – un momento di chiarimento portato avanti in termini costruttivi per porre le basi del futuro centrodestra che, secondo noi, deve avere anche la capacità di riprendere il dialogo con la gente e di guardare in maniera più diretta ai problemi del territorio, cercando quindi di essere un punto di riferimento per le comunità locali. Per quando riguarda le ripercussioni o le ricadute a livello regionale – precisa il capogruppo del PdL – io sono molto rispettoso del confronto che deve avviarsi con i colleghi parlamentari. Promuoverò per questo – annuncia – una riunione di gruppo in cui si porteranno avanti le proprie posizioni e ognuno liberamente sceglierà quello che deve essere il percorso da intraprendere in seguito a questa nuova realtà che si è venuta a determinare a livello nazionale”.
Leggi anche CASTIGLIONE: “HA VINTO L’ESTREMISMO, CON ALFANO I VERI POPOLARI”