Quantcast
Channel: Home - BlogSicilia - Quotidiano di cronaca, politica e costume » Edilizia privata, a Palermo al via dal 15 luglio le pratiche online
Viewing all articles
Browse latest Browse all 13921

Guerra del porto a Palermo, Orlando scrive a Letta e informa la Procura

$
0
0

Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha approvato il piano regolatore del porto di Palermo. Ma il sindaco Leoluca Orlando non ci sta, punta il dito contro i vertici dell’Autorità portuale e scrive al premier Enrico Letta affinché appuri se ci sono stati comportamenti irregolari nel corso dell’iter burocratico partito nel 2000.

Un braccio di ferro tra il Comune di Palermo e l’autorità portuale della città senza esclusione di colpi che si trascina dal momento dell’insediamento di Orlando. Una contesa per stabilire a chi spetti la titolarità sui porticcioli turisti di Sant’Erasmo, dell’Arenella e dell’Acquasanta, oltre al Castello a mare e al giardino del Foro italico. Una guerra senza esclusione di colpi che, promette Orlando “non finisce oggi”. Per il sindaco, non ritiene infatti ‘definitivo’ il parere positivo del Consiglio superiore dei lavori pubblici al piano regolatore del porto, proposto dall’Autorità portuale guidata da Nino Bevilacqua.

“Contrariamente a quanto prevede la legge - spiega il primo cittadino in conferenza stampa a Palazzo Galletti – il Consiglio comunale non si è mai pronunciato sui limiti territoriali della competenza dell’Autorità portuale. E’ stato defraudato di una sua prerogativa. Abbiamo tentato, più volte, di trovare un accordo con l’Autorità ma si è sempre rifiutata. Ho informato la Procura della Repubblica di Palermo della richiesta fatta al presidente Enrico Letta”.

Ieri sera Sala delle Lapidi ha approvato due delibere per far decadere il ricorso al Tar dell’Autorità Portuale sul Piano regolatore del porto e ridefinire i confini di competenza sui porticcioli, rimettendo così le mani sui porticcioli turistici e sul Castello a mare. “Il Consiglio – sostiene Orlando – approvando queste due delibere si è riappropria di una prerogativa di cui era stato defraudato. Una cosa del genere non accadrà ma più”.

Orlando ha inoltre sottolineato che l’approvazione del piano regolatore del porto è avvenuta senza il parere preventivo della Regione Siciliana, un passaggio previsto dalla legge.  ”Il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici - aggiunge l’assessore comunale alla Mobilità,  Tullio Giuffrè -  è stato fornito in mancanza della valutazione di impatto ambientale della Regione. indispensabile perché l’iter di approvazione sia completato”.

Il sindaco di Palermo, nel corso della conferenza stampa, ha ricostruito l’intera vicenda iniziata negli anni Novanta, quando con un decreto ministeriale vengono stabiliti i limiti della costa sotto la gestione dell’ente porto senza aver consultato il Consiglio comunale. Orlando, allora sindaco come oggi, decide un ricorso che, dopo undici anni di attesa, il Consiglio di Stato finalmente accoglie. Poco dopo, nel 2005, anche un decreto della presidenza della Repubblica del 2005 dà ragione a Orlando. Nel frattempo, però, a Palazzo delle Aquile, c’è la giunta guidata da Diego Cammarata, che invia una lettera nella quale dichiara di non essere più interessata ai porti. Il Prp riceve quindi il voto favorevole del Consiglio comunale nel 2011, revocata però sei mesi.

Un pastrocchio burocratico lungo e tortuoso la cui soluzione sembra ancora molto lontana.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 13921

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>