Le parole del segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo arrivano quando ormai le accuse di Rosario Crocetta hanno riempito i giornali e i siti di informazione.
Walter Bellomo, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla Tav, Franco Rinaldi, coinvolto nell’indagine della magistratura peloritana sulla formazione professionale, Luigi Cocilovo e Antonello Cracolici sarebbero stati gli assessori su cui puntava il Pd nella “prima composizione” della giunta regionale. Nomi che Crocetta considera, evidentemente, discutibili e discussi. Tanto da definire il suo partito, “il Pd degli scandali”.
Da Roma dove Lupo partecipa all’assemblea nazionale del partito che dovrà decidere le date dei congressi, il segretario affida ad una nota stampa la smentita su le presunte conversazioni telefoniche, riportate da Crocetta, in cui avrebbe concordato l’indicazione di Bellomo come assessore regionale, raccomandato da Anna Finocchiaro e sostenuto dalla presidente di Italferr, Maria Rita Lorenzini, finita in carcere per la stessa inchiesta che ha coinvolto l’ex segretario cittadino del Pd di Palermo.
“Non ho mai proposto al presidente Crocetta di nominare Walter Bellomo assessore e, tra l’altro, neanche conosco la Lorenzetti. Le sue affermazioni sono pertanto prive di fondamento e offensive non solo nei miei confronti ma per l’intero Pd, che avrebbe definito “il partito degli scandali”. Crocetta sa bene – continua Lupo – che non gli ho mai chiesto di entrare in Giunta. Il suo modo di esprimersi, citando falsità, si qualifica da sè. Forse spera, buttandola in rissa, di evitare il confronto politico con il Pd e si sbaglia. Ne parleremo lunedì in direzione”. Un appuntamento ricordato a Crocetta anche da un altro dei personaggi citati dal governatore, Antonello Cracolici che già stamattina aveva replicato al presidente. Mentre Luigi Cocilovo minaccia querele se il presidente della Regione dovesse continuare ad associare il suo nome al tema dell’immoralità politica.
Un clima velenoso che agita la vigilia di una direzione regionale in cui si peseranno gli equilibri di forza fra le varie anime del Pd: se da un lato infatti, sembra evidente che a Roma il governatore non abbia sufficienti coperture da parte della segreteria nazionale – anche in considerazione della censura della commissione nazionale di vigilanza che ha “bocciato” la sussistenza in vita del Megafono e dei gruppi consiliari attivi negli enti locali – dall’altro la mossa del Pd siciliano di chiedere la testa dell’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi ha stretto attorno all’esponente romano del governo Crocetta un cordone di protezione che potrebbe allungarsi anche sul governatore in carica.
A Roma, in ogni caso, è atteso anche Crocetta che ieri durante la giornata inaugurale del Mega Forum del Megafono ha annunciato di voler partecipare all’assemblea nazionale.