“Non ho incomprensioni con il Pd ma solo con qualche esponente del partito che senza essere componente della segreteria, senza essere segretario, senza essere capogruppo, si considera più componente del partito democratico di quanto non lo sia io che sono stato votato da centinaia di migliaia di democratici e perciò penso di essere legittimato almeno quanto loro a rappresentare il partito”. Parole dure quelle del presidente della regione, Rosario Crocetta che a Gela inaugura l’anno scolastico. Parole che ancora una volta sembrano indirizzate all’ex capogruppo all’Ars dei democratici, Antonello Cracolici con cui ieri il governatore aveva avuto un piccato scambio di battute attraverso la pubblicazione del pizzino numero 2 che lo stesso esponente democratico aveva sentito riguardarlo.
Alla domanda se il rimpasto si farà, il governatore ha risposto: “Odio il termine rimpasto perché sa di ‘tracchiggio’ e a me i ‘tracchiggi’ non piacciono e non piacciono ai siciliani. Quando c’è qualcosa che si può migliorare – ha aggiunto – si discute con serenità, non si lanciano anatemi, non si tenta di sconfessare un presidente eletto dal popolo. Io non sono disponibile a interrompere il grande processo di rottura col passato che abbiamo già attuato ma non ho nulla contro la richiesta di un partito che senta il bisogno di rimodulare la propria presenza in giunta”.
“Questo però non può significare quell’odiosa parola di rimpasto generalizzato che sarebbe come dire ‘cari siciliani abbiamo scherzato, abbiamo perduto tempo’. Poi che faremo – ha continuato Crocetta – perderemo un altro anno e poi un altro ancora in attesa di un nuovo rimpasto? E così accontenteremo le caste ma non risolviamo i problemi della Sicilia”.