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Misterbianco crocevia della cocaina, i nuovi affari degli ‘scappati’

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Prima gli anni della guerra con il clan rivale del Malpassatu, poi la fuga in Continente che nell’ambiente li ha battezzati ‘scappati’, quindi il ritorno in Sicilia e la riorganizzazione di una banda che si occupava dello spaccio di cocaina.

Questa, in sintesi, la storia del gruppo che negli anni ’80 faceva riferimento a Mario Nicotra, detto U’Tuppu, il boss ucciso nel 1989, proprio durante la faida contro la cosca di Pippo Pulvirenti, U’Malpassatu (deceduto qualche anno fa nel Lazio), e che stamani è finita nel mirino dei carabinieri nell’ambito di una operazione antidroga fra la Sicilia e la Calabria.

Otto persone sono finite in manette, fra i quali il fratello di Mario Nicotra, Gaetano,62 anni, rientrato a Misterbianco dopo un lungo periodo di detenzione domiciliare scontata a Ravenna. L’uomo, secondo gli investigatori, era a capo di un’organizzazione che aveva la propria base operativa in un bar della cittadina dell’hinterland etneo, un quartiere generale che veniva adoperato anche come per le riunioni tanto che per i componenti del gruppo quello era diventato ‘l’ufficio’. Ed è grazie alle immagini registrate attraverso una telecamera nascosta installata dagli investigatori vicino al bar Roma, che i carabinieri sono riusciti a ricostruire i movimenti dell’organizzazione che per la droga si riforniva in Calabria attraverso la “famiglia” dei Bevilacqua di Marina di Gioiosa Jonica.

Nelle conversazioni con i calabresi, il gruppo di Misterbianco adoperava sempre un linguaggio molto criptico parlando di numero di cavalli per intendere il quantitativo di droga (chili di cocaina) e delle relative caratteristiche (duro di bocca, buono per passeggiare, duro nelle redini, vincente) per fornire indicazioni sulla qualità della stessa.

Le indagini del Nucleo Operativo dei carabinieri, durate circa 18 mesi, hanno trovato  dei riscontri anche grazie ad un blitz nel giugno 2011 quando a vennero fermati due autoveicoli con a bordo quattro calabresi che stavano trasportando oltre 2 kg di cocaina destinata proprio al gruppo dei Nicotra.

Secondo gli investigatori, oltre a Gaetano Nicotra, nell’organizzazione avrebbero avuto un ruolo di spicco anche i nipoti, Antonino e Gaetano Nicotra, rispettivamente 47 e 34 anni quest’ultimo figlio del boss defunto, Mario. I ruoli, invece, operativi sarebbero stati ricoperti da Giuseppe Avellino (64), Antonino Rivilli (42), Daniele Musarra (43), Giovanni Sapuppo (33) e Daniele Di Stefano (29), tutti arrestati nell’operazione di stamani e rinchiusi nei penitenziari catanesi di Piazza Lanza e Bicocca.

Durante il blitz  sono stati sequestrati dei documenti e 8000 euro che sarebbero frutto di attività illecite. 


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