“Sono troppe le anomalie che si registrano in questo governo regionale e non è facile ‘leggere’ le cose, come ad esempio i rapporti tra governo, partiti e parlamentari. La vera verità è che purtroppo il Presidente della Regione non sta producendo nulla, anzi, solo nomine a ‘go go’ come l’ultima, ma non la sola e assolutamente illegittima, del commissario straordinario dell’Istituto zooprofilattico”.
Non si fa certo pregare Toti Lombardo, giovane parlamentare regionale del Partito dei siciliani, che parlando con BlogSicilia sull’operato dell’esecutivo regionale targato Crocetta non sembra proprio avere dubbi.
Dall’attuale Governatore, quindi, solo nomine e poco altro?
“Direi proprio di si. Crocetta, in questo senso, supera di gran lunga quella ‘foga’ di ‘nominatore’ che etichettarono a mio padre nel precedente governo. In realtà, in dieci mesi, non penso proprio che mio padre abbia nominato quello che ha nominato lui. Peraltro, poi, quelle di Crocetta sono tutte nomine con profili di illegittimità, oltre ad altri paradossi…”.
Quali Onorevole, forse i rapporti Pd-Megafono?
“Guardi da un lato c’è un Presidente della Regione che nomina chiunque e che non fa nulla per lo sviluppo della Sicilia e dall’altro abbiamo il partito dello stesso Governatore, e questo è davvero imbarazzante, che rivendica un ruolo all’interno dell’azione di governo di questa giunta…”.
Che idea si è fatto?
“Di massima confusione, totale direi! E per di più non si parla mai dei problemi seri, dell’occupazione o della formazione. Insomma qua si fanno solo annunci come per le Province: intanto le hanno sciolte e poi, solo poi, si vede come si fanno i liberi consorzi”.
Questo governo regionale, alla luce di quanto afferma, durerà sino a fine legislatura?
“Per la Sicilia spero che questa forma di governo finisca il prima possibile perchè è una vergogna per l’Isola. Ad oggi è il governo più vergognoso della storia. Spero però, per il bene dei siciliani, che Crocetta non cada ma, quello si, che cambi formula. La Sicilia ha bisogno di un governo che governi. Non servono le elezioni. Crocetta, oltre a bacchettarsi con il Pd su poltrone e quant’altro, trovi ora una formula di governo nuova per il bene della nostra terra. Se non ha questa capacità politica, allora si vada a votare. Sarebbe la cosa migliore rispetto a questa pagliacciata dell’esecutivo della rivoluzione”.
Lei che formula suggerirebbe. Ne ha una da consigliare a Crocetta?
“Io la formula non la conosco. So solo che a livello nazionale si sta portando avanti, seppur con grande difficoltà, un governo di larghe intese così come in altre realtà europee anche a causa dei problemi relativi alla crisi. Penso che se Crocetta, che si trova in difficoltà palese, lanciasse umilmente un appello a tutte le forze politiche e a tutti i siciliani sulle riforme e sulle cose prioritarie da fare, non sbaglierebbe affatto, anzi”.
Voi ci dialoghereste volentieri?
“Per noi è difficile. Già quando avviammo un ragionamento sulle riforme da fare, la famosa cena del pesce al forno come la chiamarono, non andò benissimo perchè gli chiedemmo di proseguire sul cammino avviato dal governo precedente su alcune tematiche di ‘piccolo’ conto per la Regione tipo la questione dei rifiuti che riguarda il 20% del bilancio o quella della sanità che riguarda il 50% del bilancio. A noi interessa esclusivamente il bene della Sicilia. Non ci interessano poltrone, rimpasti, nomine e commissari. Quelle le può dare al suo partito, il Megafono, che peraltro per il 90% è composto da transfughi provenienti da altri partiti…”.
Un’ultima battuta su Catania, la sua città. Come giudica il lavoro della nuova amministrazione in questi primissimi mesi dall’insediamento?
“Come il governo Crocetta. Penso al ponte Gioieni. Intanto lo abbattiamo, poi si vede. Non si capisce come si va avanti. Enzo Bianco, persona seria che ha dimostrato di essere un bravo amministratore, non si faccia coinvolgere da questo spirito dell’annuncio. I caroselli e le pubblicità si fanno nelle tv commerciali. Non si faccia prendere dal morbo ‘crocettiano’…”.