Sono in totale 543, solo nelle ultime ore, gli immigrati che hanno tentato di approdare sulle coste siciliane, provenienti da Eritrea, Egitto e Siria, mentre la nazionalità di altri migranti è ancora sconosciuta. Una emergenza, quella degli sbarchi, che cresce di giorno in giorno e che sempre più frequentemente presenta casi disperati di uomini, donne – anche incinte – e bambini che si affidano a precarie imbarcazioni per passare da costa a costa.
Il 13 agosto 163 migranti sono sbarcati sulle coste siracusane, sulla banchina del molo di Portopalo di Capo Passero. A distanza di meno di due giorni, tre barconi con a bordo complessivamente 280 migranti, sono stati soccorsi nella notte nel Canale di Sicilia.
In 160 sono stati soccorsi il giorno di ferragosto sulle coste di Pachino dai bagnanti e dai militari della guardia costiera.
A questi numeri si aggiungono quelli di stanotte: 290 immigrati soccorsi nel Canale di Sicilia, alcuni portati nel centro di accoglienza di Pozzallo, altri trasportati a Reggio Calabria. Nella mattina, nel Siracusano l’ennesimo sbarco: 253 persone in un barcone di 15 metri.
Le amministrazioni comunali chiedono l’intervento del governo nazionale per gestire un’emergenza che, chiedono, non deve essere considerata un problema siciliano. Sia il primo cittadino di Lampedusa che di Siracusa hanno chiesto al premier Letta di individuare soluzioni a lungo termine, perché “i Comuni non possono essere lasciati da soli”.