“Salvi la nostra squadra”. E chi, meglio di Silvio Berlusconi, potrebbe correre in soccorso di Vincenzo Cantafia, presidente della società calcistica G.S.D. Lampedusa. Al cavaliere il mantello non manca e neanche la possibilità di finanziare la squadra di calcio “più a sud d’Europa da oltre vent’anni iscritta alla federazione nazionale” ma che – prosegue Cantafia – “rischia di scomparire dal mondo del calcio”.
Il Lampedusa football club, a causa della crisi, non ha infatti le risorse economiche per fare fronte ai costi di iscrizione al campionato nazionale dilettantistico (né ha a disposizione un campo in cui disputare gli incontri, raso al suolo per ospitare Papa Francesco in visita lo scorso luglio), così il suo presidente lancia l’appello a Berlusconi. “Sappiamo bene che molti storceranno il naso ma il cavaliere è un vero uomo di sport, che ama il calcio e sa bene quanto dura sia la gestione di un club. Per questo io e i dirigenti del mio club ci rivolgiamo a lui, ed è l’ultima chance per salvare il calcio nell’isola di Lampedusa”.
Berlusconi ha un rapporto particolare con l’isola. Nel 2011, vi acquistò la famosa Villa Due Palme in località Cala Francese durante il periodo di maggiore emergenza immigrazione nella maggiore isola delle Pelagie.
La squadra invoca un miracolo. Chissà che qualcuno lassù in quel di Arcore li ascolti.
Gi.Co.