Lotta all’illegalità diffusa, No Muos, relazioni internazionali e, immancabile, la crisi delle società partecipate. Non mancano i temi caldi nella relazione annuale che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha presentato in conferenza stampa a Palazzo delle Aquile e depositato alla presidenza del Consiglio comunale.
“Oggi, a poco più di un anno dall’inizio di questa nuova esperienza amministrativa, il primo vero risultato è questo e nella sua semplicità ha qualcosa di eccezionale: il Comune di Palermo non è andato in default”, si legge nella nota di accompagnamento del documento. “Quando siamo arrivati abbiamo trovato il disastro, un Comune che doveva essere dichiarato in dissesto”.
Sul fronte No Muos, Orlando precisa che la posizione dell’amministrazione comunale a fianco degli attivisti è giunta nonostante il clima di stima reciproca col governo statunitense e che – a prescindere dalla possibile prova certa di mancati danni alla salute da parte dell’impianto satellitare – “l’installazione militare è incompatibile con l’animo pacifista della Sicilia”.
Ma l’argomento su cui si sofferma maggiormente il primo cittadino riguarda gli esiti amari ma aspettati delle società Gesip, Amia e Amat e le future prospettive della newco Rap: “Questa città non sopporterà una nuova azienda che si fa carico dei servizi essenziali e che non faccia fino in fondo il proprio dovere”, afferma Orlando, che precisa di aver ricevuto e inoltrato delle lettere di denuncia sul mancato impiego dei lavoratori durante i turni. In pratica, pagati per non lavorare. “Falle organizzative – precisa – che non possono essere ulteriormente accettate. Occorrono poi maggiori elementi di trasparenza nei rapporti e nelle gare con i fornitori per evitare un nuovo fallimento”.
Orlando invoca allo stesso modo il pugno duro nei confronti della Gesip, i cui lavoratori – precisa – “non hanno responsabilità sul loro mancato impiego. Chi non compirà il proprio dovere, invece, sarà cancellato dalla cassa integrazione”. E sull’ammortizzatore sociale dichiara: “Sarà l’ultimo anno in cui vi faremo riferimento”.
Per la gestione futura delle società partecipate, il sindaco di Palermo anticipa la prossima attivazione di un “confronto sindacale congiunto con tutte le rappresentanze. Occorre pensare a un bacino unico delle partecipate. Abbiamo anche bisogno che ci siano modifiche all’attuale sistema di vincoli perché pur nell’invarianza dei costi abbiamo bisogno di utilizzare personale da un’azienda a un’altra evitando esuberi che costano, come le mancanze di personale che comportano l’esternalizzazione”.
Orlando sottolinea infine come negli ultimi anni a Palermo si sia notata la presenza costante di fenomeni di illegalità diffusa, oggetto di azioni di contrasto in particolare nei confronti di posteggiatori e occupazioni abusive. “C’è stato un processo di involuzione, anche di imbarbarimento di alcuni settori di questa città. La figura del posteggiatore, che a Palermo negli anni passati chiedeva sostanzialmente l’obolo, oggi è diventata un modo per un controllo illegale del territorio; così come l’occupazione di immobili comunali, dove soggetti che hanno veramente bisogno sono diventati cavalli di troia strumentalizzati da cosche mafiose”.
Alla chiusura della conferenza stampa, l’inquilino di Palazzo delle Aquile ha infine raccontato che tra le vittime dei parcheggiatori abusivi va annoverato anche l’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco presente in sala, che dopo essersi rifiutato di pagare il “caffé” ha trovato le gomme dell’auto posteggiata tagliate.