“Non c’è più l’oggetto del contendere visto che la Regione ha presentato la revoca della revoca ai lavori”. Così il presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa Raffaele Maria De Lipsis ha commentato la decisione del Cga sul Muos, il sistema satellitare che dovrà essere realizzato a Niscemi, con la quale si è preso atto che non esistono più i presupposti del ricorso.
Il documento della Regione, dell’assessorato al Territorio Ambiente è stato presentato in sede di dibattimento dall’amministrazione regionale. A questo punto i lavori possono riprendere visto che il ricorso in appello presentato dal ministero della Difesa in sede cautelare è diventato improcedibile in quanto l’oggetto dell’ordinanza impugnata è venuto meno.
Nel corso dell’ultima udienza che ha preceduto la decisione del Cga, l’avvocatura di Stato, che rappresenta il ministero della Difesa, ha chiesto al tribunale di comunicare comunque una decisione. “Noi abbiamo deciso in questo modo – spiega a BlogSicilia, De Lipsis – perché non c’era più motivo di andare avanti nel ricorso in sede cautelare. Forse però l’avvocatura di Stato avrebbe voluto che il Cga stabilisse che la questione non avesse pregio e la questione fosse da disattendere, ma noi questo non potevamo certo stabilirlo”.
Il presidente del Cga sottolinea comunque la pluralità di pareri tecnici, a volte discordanti tra loro, sull’impatto del Muos sulla salute della popolazione e indica la strada da seguire: “Probabilmente, per completezza istruttoria, per rafforzare una decisione seria e definitiva servirebbe una perizia indipendente realizzata da un organo altamente qualificato, anche di livello europeo, che stabilisca in modo definitivo e con una certa sicurezza quali sono i riflessi dell’impianto del Muos sull’uomo“.
Questa notte, intanto, a Niscemi la recinzione metallica del Muos è stata danneggiata. La polizia, durante un sopralluogo, ha scoperto che sono state tagliati all’incirca dieci metri di rete posta a protezione della zona militare dove sorge la base della marina militare statunitense.
L’area di contrada Ulmo, è costantemente controllata dalla polizia, soprattutto dopo le tensioni provocate dal dietrofront della Regione che ha dato il via al maxiradar del sistema di difesa Usa. Prosegue l’occupazione del Comune. Anche questa notte, alcuni manifestanti hanno trascorso la notte in aula consiliare per chiedere lo stop ai lavori di costruzione della stazione satellitare statunitense.