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Muore a 19 anni per un malore Tragedia a Montelepre

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E’ morto a soli 19 anni, probabilmente stroncato da un infarto fulminante. Angelo Maiorana, alle 7,30 circa di questa mattina, era appena uscito dal bar dove aveva preso un caffè con alcuni amici a Montelepre, quando, arrivato nella vicina palazzina di Corso Castrenze Di Bella, di proprietà del suocero, per una ricognizione sui lavori di ristrutturazione da avviare, colto da un malore si è improvvisamente accasciato per terra.

Le persone accanto a lui gli hanno subito prestato soccorso, sollevandolo e chiamandolo ripetutamente, ma Angelo non rispondeva. A quel punto hanno capito che la cosa era grave, così hanno chiamato il 118.

Sul posto sono arrivate due ambulanze, di cui una dotata di un centro mobile di rianimazione e terapia intensiva con personale specializzato proveniente da Carini.

A nulla sono valsi i disperati tentativi dei sanitari e dei soccorritori per riportare in vita Angelo Maiorana. Respirazione bocca a bocca, massaggio cardiaco ed altre tecniche di rianimazione non hanno sortito gli effetti sperati. Il cuore del ragazzo aveva smesso di pulsare per sempre.

La notizia della morte del ragazzo ha fatto in fretta il giro del paese, suscitando la commozione e il dolore di tutti i cittadini. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e i vigili urbani che hanno transennato l’area per mantenere lontano i curiosi e attendere l’arrivo del medico legale Lucia D’Anna, arrivato sul posto intorno a mezzo giorno per eseguire una prima ispezione cadaverica.

Molto probabilmente, il suo corpo privo di vita, dovrà essere sottoposto all’esame autoptico prima di essere restituito alla famiglia per i funerali. Strazianti le urla di dolore della nonna di Angelo che piangeva disperatamente per la perdita del nipote, stringendosi ai genitori del ragazzo e alla nipote Giovanna, sorella maggiore di Angelo.

Per la donna è stato come vivere un dejavù; anni fa perse il marito che si chiamava proprio come il nipote, Angelo Maiorana, in un incidente sul lavoro. Una perdita improvvisa e straziante quella di allora, rivissuta oggi con la morte del figlio del figlio, sebbene le cause della morte di Angelo siano state naturali.

I genitori del ragazzo non riescono a darsi una spiegazione sulla tragedia che li ha colpiti; il figlio non aveva mai sofferto di nulla, non aveva mai accusato malori analoghi e il padre e la madre dubitano che possa essere stato vittima di qualche patologia congenita, a loro sconosciuta, che possa aver provocato la morte improvvisa.

Angelo Maiorana era un ragazzo serissimo, tranquillo, dedito al lavoro, alla sua famiglia, affettuosissimo con la sorella maggiore e il fratellino di 8 anni e, innamoratissimo della sua ragazza, Marianna, con cui stava insieme dal 2011. Il 3 aprile avrebbero festeggiato il loro terzo anniversario. Sognavano di sposarsi e mettere su famiglia.

Amava la natura e andare a cavallo tra le campagne circostanti. Non aveva mai avuto brutte compagnie, né dato modo ai genitori di poterlo sgridare per eventuali vizi o cattive abitudini. Un ragazzo per bene, con la testa sulle spalle, nel vero senso del termine. Dopo aver preso il diploma all’Ipsia, si era messo alla ricerca di un lavoro, non perdendosi mai d’animo.

Sin da ragazzino affiancava il padre nella sua attività professionale di gruista, ma nel frattempo non rifiutava mai le occasioni che sporadicamente gli si presentavano per sommare qualche giornata in cantieri edili svolgendo la mansione del manovale. Oggi, avrebbe dovuto “mettere mano” nella palazzina che il suocero di Angelo, un macellaio del paese, vuole ristrutturare per trasferirgli la propria carnezzeria.

Il giovane era appena entrato nell’edificio, per una prima ricognizione, dalla porta laterale di via IV novembre, proprio accanto alla palazzina in cui il 7 agosto del 2012, perse la vita folgorato da una scarica elettrica il 18enne Michele Giuseppe Lombardo. Poi il malore improvviso e la morte. Sgomento e dolore per l’accaduto sono i sentimenti che accomunano tutti, soprattutto gli amici che lo conoscevano bene.

“Angelo – racconta Gianluca Giostra – aveva sempre la battuta pronta, dava vita ad ogni comitiva in cui si inseriva, regalando a quanti lo apprezzavano, sempre un motivo per sorridere”.


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