Una raccolta firme, lavori dimostrativi in diversi musei, interrogazioni al governo regionale e, in ultimo, anche la presentazione di un ddl. I 97 assistenti tecnici restauratori vincitori di un bando indetto dall’assessorato ai Beni culturali della Regione siciliana nel 2000 stanno giocando ogni carta a loro disposizione per ottenere il posto di lavoro atteso da ben tredici anni.
“Occorre rimediare a un’ingiustizia, perché di questo si tratta – precisa a BlogSicilia il deputato regionale Gino Ioppolo, primo firmatario del ddl presentato dal gruppo parlamentare Lista Musumeci –. C’è bisogno di una nuova norma per coloro che considero a tutti gli effetti ‘aventi diritto’ al posto di lavoro. Auspichiamo la più ampia convergenza per velocizzare il suo iter di approvazione”.
Il riferimento è alla famosa legge regionale blocca assunzioni del 2008, che ha impedito fino a oggi la dichiarazione dei vincitori in graduatoria. “Il bando è stato indetto ed espletato prima della norma”, precisa il portavoce del comitato per la tutela dei Beni culturali in Sicilia Andrea Patti. Oltre ai lunghi tempi per l’espletamento del concorso, “i ritardi sono stati dovuti all’assessorato ai Beni culturali che ha commesso una errata valutazione dei titoli, poi rivalutati anche a seguito di ricorsi presentati”.
I 97 assistenti restauratori si dicono disposti a rinunciare al sostanzioso risarcimento danni che potrebbe derivare dalla tutela giurisdizionale della loro situazione, “purché l’assunzione sia prevista in questa finanziaria del governo regionale”.