Potrebbe infine essere revocato il regime di carcere duro per il boss Bernardo Provenzano. Le Procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta hanno espresso parere negativo alla proroga del carcere duro per il capomafia.
Per i pubblici ministeri il capomafia, gravemente malato e incapace di partecipare ai processi, non sarebbe in grado di comunicare con l’esterno. Il carcere duro è finalizzato proprio ad evitare i contatti dei boss con l’esterno una proroga del 41 bis per il capomafia corleonese sarebbe inutile.
Ogni due anni i magistrati, le forze di polizia e il Viminale devono pronunciarsi sui rinnovo dei 41 bis per i mafiosi. I pareri vengono poi vagliati dal Guardasigilli che decide se prorogare o meno il regime detentivo speciale.
Nel novembre scorso la Corte europea dei diritti umani aveva respinto la richiesta del legale del boss, Rosalba Di Gregorio, di far applicare all’Italia la regola 39, con cui i giudici comunitari ingiungono a un Paese membro di prendere immediate misure per eliminare o impedire la violazione dei diritti di un ricorrente.