La Prima commissione del consiglio superiore della magistratura avrebbe deciso, a maggioranza, di proporre l’archiviazione della pratica per il trasferimento per incompatibilità ambientale a carico del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo. La notizia d’agenzia viene direttamente da Roma.
Una decisione che arriva dopo che il procuratore capo aveva chiesto ai togati della prima commissione, nelle scorse settimane, un supplemento di istruttoria sul suo caso con l’audizione di altri magistrati della Procura di Palermo.
Messineo è difeso dal procuratore generale di Torino Marcello Maddalena ed ha sempre ribadito la sua corretta gestione degli uffici palermitani e di non essere stato condizionato dall’ex aggiunto, Antonio Ingroia. Riguardo all’altra accusa che gli rivolgeva la commissione, quella che la mancata cattura di Matteo Messina Denaro fosse attribuibile al suo cattivo coordinamento del lavoro degli uffici, Messineo ha sostenuto che per la cattura del boss non c’erano, a suo giudizio “elementi concreti”.
Non c’erano i presupposti per chiedere il trasferimento per incompatibilità ambientale del capo della Procura di Palermo Francesco Messineo, e le spiegazioni fornite nel corso delle audizioni sono state ritenute sufficienti a questo fine, pur emergendo alcune criticità nella gestione dell’ufficio. Sono queste le ragioni alla base della proposta di archiviazione, avanzata dal relatore della pratica, il laico di centrosinistra Glauco Giostra, presidente della prima commissione del Csm, e votata a maggioranza.
Proposta che comunque prevede, proprio alla luce degli elementi critici emersi nel corso dell’istruttoria, la trasmissione degli atti alla quinta commissione del Consiglio, competente per gli incarichi direttivi, che potrebbe tenerne conto nel caso in cui Messineo dovesse partecipare ad altri concorsi per posizioni di vertice. Le motivazioni della proposta sono in fase di elaborazione e saranno sottoposte al vaglio della commissione in una riunione che si terrà il prossimo 30 luglio. La delibera arriverà poi in plenum dopo la pausa estiva. Si è trattato, spiegano dalla commissione, di una “decisione sofferta su una vicenda delicata”.