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Mafia, condannato in appello Mercadante 10 anni e 8 mesi per l’ex deputato

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Condannato in appello per 10 anni e 8 mesi l’ex deputato regionale di Forza Italia, Giovanni Mercadante, accusato di associazione mafiosa. La sentenza conferma la pena decisa in primo grado. Il verdetto venne inizialmente ribaltato in appello e Mercadante fu assolto. La Cassazione annullò però la decisione e rinviò alla corte d’appello per un nuovo processo.

Per l’accusa il primario di Radiologia dell’ospedale Maurizio Ascoli era stato uno dei consiglieri più fidati della cerchia di cui si circondava Bernardo Provenzano. Come lui, il boss di Prizzi Masino Cannella (imparentato con Mercadante).

L’imputato non avrebbe esitato ad assistere i mafiosi bisognosi di cure e si sarebbe prestato anche per eseguire o far eseguire delicati esami clinici su Saveria Palazzolo, compagna di Provenzano: il nome del medico, crittografato con un codice segreto, fu decrittato dagli esperti della polizia su una delle lettere che l’ex superlatitante di Corleone si scambiava con i familiari e che fu intercettata nel gennaio 2001, al momento della cattura del boss di Belmonte Mezzagno Benedetto Spera. Contro Mercadante, arrestato il 10 luglio del 2006, anche le accuse di pentiti del calibro di Giovanni Brusca, Angelo Siino e Nino Giuffre’ e una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali: l’ex deputato di Forza Italia era infatti gia’ stato indagato per due volte, tra il 2001 e il 2005, ma in entrambi i casi la Dda di Palermo aveva preferito chiudere le indagini con l’archiviazione, in attesa di essere in possesso di elementi decisivi. Secondo i pm del primo grado, Mercadante avrebbe ottenuto i voti e gli appoggi elettorali dei boss, e si sarebbe prestato a fare da ‘braccio politico’ di Provenzano. Tra le accuse anche quelle di Massimo Ciancimino, il figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito, che aveva confermato quanto raccontato dal pentito Angelo Siino: Mercadante avrebbe chiesto di far uccidere un uomo, presunto amante della propria moglie, ma la condanna a morte sarebbe stata tramutata in ‘esilio’, perche’ il ‘fedifrago’ era nipote del boss Pino Lipari.


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