La morte del filosofo Manlio Sgalambro ha scosso l’intera comunità catanese e il mondo della cultura italiana. Franco Battiato, legatissimo all’intellettuale nato a Lentini con il quale ha scritto moltissime canzoni e le sceneggiature dei film , si è limitato a dire che ‘è un dolore personale molto forte’ specificando che si tratta di una vicenda privata.
Parla, invece, Pippo Baudo che si ricorda di avere visto tante volte Sgalambro sul palco con Franco Battiato. “E’ morto un intellettuale importante per la Sicilia, che amava l’isola”, ha detto il conduttore televisivo non dimenticando di sottolineare la passione che il filosofo aveva per il canto: “A lui piaceva molto cantare – aggiunge – ma era stonato: la sua canzone preferiva era ‘La vie en rose”.
A Catania la notizia ha fatto rapidamente il giro della città, in una nota il sindaco Enzo Bianco ha voluto esprimere il proprio cordoglio.
“Con Manlio Sgalambro – si legge in una nota – scompare una personalità eclettica, autentico ponte tra la cultura classica e la società odierna: filosofo, scrittore, poeta, paroliere, cantautore, sceneggiatore, sapeva sempre mettersi in gioco, scommettersi, grazie a quella sua eterna curiosità che lo portava a essere sempre giovane, nel più profondo dell’anima”.
Bianco ha aggiunto che “noi catanesi, suoi concittadini, dobbiamo dimostrare grande compostezza in questo momento. Non a caso Sgalambro, nel libretto dell’opera ‘Il Cavaliere dell’Intelletto’, scrive che ‘Il nascere e il morire sono i due momenti unicamente reali’”.