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L’Istituto Sacro Cuore occupato I senzacasa: “Intervenga Romeo”

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“Non possiamo dormire per strada. E se ci butteranno fuori, occuperemo altri posti”. L’emergenza abitativa a Palermo svela scenari sempre più drammatici, soprattutto perché nessuno sa come e quando il problema potrà essere risolto.
Non usano mezzi termini le sei famiglie che questa notte hanno occupato l’Istituto Sacro Cuore a piazza Sacro Cuore.

GUARDA LE IMMAGINI DEI SENZACASA

Nella struttura, disabitata da 4 anni e di proprietà di un ordine religioso, sono intervenuti i carabinieri che hanno provveduto alla identificazione degli occupanti. Sui loro volti la stanchezza e la disperazione: dallo sfatto per morosità alla strada il passo è stato breve. Eppure un tempo erano famiglie come tutte le altre.

Angelo Capasso racconta la sua storia: “Ho lavorato per 40 anni in un bar che di punto in bianco ha chiuso per fallimento. Noi dipendenti non siamo stati tutelati. Mi sono ritrovato sommerso di debiti, non ho potuto pagare l’affitto. Io e mia moglie accettiamo ospitalità dove capita, i bambini dormono da mia suocera ma non possono restare lì. Vogliamo solo quattro mura dove ricostruire la nostra famiglia“.

Le suore che hanno in custodia l’istituto hanno presentato denuncia per occupazione abusiva. Arriverà dunque per gli occupanti, l’ennesimo sgombero coatto. E comincerà la ricerca di un nuovo posto dove andare a dormire. “Occuperemo ancora – precisano – non è possibile vivere senza un posto in cui stare”. Poi le accuse al sindaco Orlando: “Cosa proverebbe lui se i suoi figli non avessero una casa in cui dormire?”

A piazza Sacro Cuore stamattina è arrivato anche Nino Rocca, del Comitato di Lotta per la Casa, per tentare una mediazione con la direttrice dell’istituto che avrebbe specificato che soltanto il cardinale Romeo può intervenire sulla vicenda.

Adesso è a lui che si rivolgono i senzacasa, chiedendo ospitalità nella struttura. “Dentro le stanze – dice Angelo Capasso – non c’è niente. Gli ambienti sono vuoti, nessuno può temere un eventuale danneggiamento di arredi o suppellettili. Siamo persone perbene, siamo disposti a sistemare il palazzo a spese nostre, chiediamo solo una possibilità”.

Tra i senzacasa, alcuni dei quali la scorsa settimana avevano occupato gli ex locali militari in corso Calatafimi, ci sono anche bambini. Ai loro genitori non resta che promettergli che una casa, presto o tardi, ce l’avranno. Ma la lista delle persone in condizioni di emergenza abitativa a Palermo si allunga a dismisura: oltre 1.100 nuclei familiari chiedono e aspettano una casa.

Intanto è slittato il tavolo tecnico che avrebbe dovuto tenersi oggi in Prefettura tra Comune, Regione e istituzioni competenti.


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