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Catania, cartoline dall’anno 1669: come era la città prima del terremoto

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E’ stato presentato oggi il GigaPixel che riproduce l’affresco della Sagrestia della Cattedrale di Catania in cui si documenta l’eruzione del 1669 che colpì il capoluogo etneo, inghiottendo i villaggi dell’epoca divenuti oggi la periferia nord di Catania. CLICCA PER VEDERE IL DOCUMENTO

Si tratta di un’immagine digitale ad altissima risoluzione che permette di capire come era la città dell’Etna prima del terremoto catastrofico del 1693. In basso a sinistra è ben visibile il Castello Ursino, uno dei pochi edifici scampati al sisma che distrusse larga parte del sud est della Sicilia.

GUARDA ALCUNI DETTAGLI DEI LUOGHI

Il GigaPixel è stato curato dal fotografo Antonino Del Popolo ed è stato presentato in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato tra gli altri monsignor Barbaro Scionti, parrocco della Basilica Cattedrale e Delegato Episcopale per la Festa di Sant’Agata, monsignor Gaetano Zito, Vicario Episcopale per la Cultura, Francesco Mannino, presidente di Officine Culturali e Barbara Mancuso, docente di Storia dell’Arte Moderna dell’Università di Catania.

L’evento, nato dalla collaborazione tra l’Ente Chiesa Cattedrale, Officine Culturali e Antonino Del Popolo, fa parte dei festeggiamenti agatini, in particolare come è stato spiegato in una precedente conferenza stampa, rientra in quelli previsti per l’Ottava, perché da sempre è forte il rapporto tra la devozione per la Santa Patrona di Catania e le eruzioni del vulcano Etna, in particolare con quella del 1669 rappresentata dall’affresco.

Quella di Catania in GigaPixel è un’operazione altamente tecnologica, nata dalla collaborazione tra l’Ente Chiesa Cattedrale, Officine Culturali e Antonino del Popolo. Il fotografo infatti, con l’associazione che si occupa della promozione del Monastero dei Benedettini, ha già intrapreso una proficua collaborazione che, nel 2013, ha portato il Monastero sul web, con un virtual tour del complesso monastico.


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