Un catanese su due evade il fisco non emettendo scontrino fiscale, e poi 155 gli evasori totali tra commercianti, piccoli imprenditori finiti nella rete della guardia di finanza che ha scoperto anche trecento lavoratori in nero, accertando anche indebite percezioni di finanziamenti nazionali e comunitari per 83 milioni di euro, oltre ai sequestri alla criminalità mafiosa per 414 milioni di euro. Sono i dati conseguiti e resi noti dalla guardia di finanza di Catania nel consueto bilancio annuale. In campo un esercito di militari, oltre 700 dislocati sul territorio della provincia in tutti i settori di servizio affidati alla mission istituzionale.
Ad illustrare i dettagli è stato il comandante provinciale Roberto Manna, assieme al comandante del nucleo di polizia tributaria Giancarlo Fransese e al maggiore Giuseppe Gallaccio.
“I risultati ottenuti nel corso del 2013 costituiscono una base di partenza per lo sviluppo delle attività operative di questo 2014 – ha spiegato Manna – l’obiettivo prioritario della Guardia di Finanza infatti è quello di proseguire l’azione a tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato, puntando a recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali allo scopo di garantirne il corretto impiego per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale. Le proiezioni operative della Guardia di Finanza catanese avranno lo scopo di puntare a colpire nella loro globalità tutti i fenomeni che si connotano per la capacità di mettere a rischio contemporaneamente più interessi economici e finanziari, adottando le tecniche d’indagine proprie di una forza di polizia. L’obiettivo per il 2014 è quello di continuare nel percorso di costante miglioramento della qualità complessiva dell’azione del Corpo, nell’ottica di assicurare una sempre maggiore concretezza dei risultati conseguiti, soprattutto proseguiranno con la sistematica aggressione ai patrimoni illeciti accumulati”.
Le linee guida della gdf
Tre le linee guida principali hanno caratterizzato il contrasto alla illegalità da parte delle fiamme gialle: la lotta all’evasione fiscale, la tutela della spesa pubblica, il contrasto alla criminalità organizzata e alle altre forme di criminalità economica, e poi in tono minore la lotta alla contraffazione. Altre aree di intervento di rilievo sono state il contrasto all’immigrazione clandestina, le attività di soccorso in montagna e i controlli valutari e doganali all’aereoporto.
La lotta all’evasione fiscale
Nel corso del 2013, sono stati effettuati 1100 controlli fiscali che hanno prodotto 163 denunce per reati fiscali (violazioni al d.lgs. n. 74/2000), principalmente per omessa dichiarazione, dichiarazione fraudolenta e per emissione di fatture per operazioni inesistenti; nel medesimo contesto sono stati rilevati oltre 300 milioni di euro di ricavi non dichiarati e di costi non deducibili; scoperti inoltre 155 evasori totali, che hanno occultato al fisco oltre 200 milioni di euro; constatati circa 45 milioni di I.V.A. evasa; accertati oltre 750 mila euro di accise evase e 950 tonnellate di oli minerali agevolati consumati in frode. Il dato che fa più clamore riguarda la lotta all’evasione fiscale, i reparti della provincia catanese: su 5.800 controlli sul rilascio di scontrini e ricevute fiscali, che hanno consentito di rilevare irregolarità nel 54% dei casi (un catanese su due non emette scontrino fiscale); individuati 301 lavoratori in nero o irregolari, la cui scoperta ha prodotto sanzioni a 115 datori di lavoro. Scoperta anche una frode fiscale da oltre 100 milioni di euro relativa a fittizie esportazioni di bevande via Malta, conclusa con l’arresto di 5 responsabili.
Tutela della spesa pubblica
La tutela della corretta spesa pubblica è diventata, negli ultimi anni, una delle priorità istituzionali della Guardia di Finanza. La necessità di vigilare sulla destinazione delle risorse statali e comunitarie, soprattutto in un contesto territoriale particolarmente delicato per la situazione socio-economica, ha fruttato 280 interventi, tra indagini di polizia giudiziaria e controlli di natura amministrativa. Di pari passo sono scattate le segnalazioni per oltre 183 milioni di euro alla Corte dei Conti per danni erariali. Scoperte, nell’ambito dei controlli relativi alla corretta percezione di finanziamenti comunitari e nazionali, indebite percezioni per 73 milioni di euro. Denunciati 115 soggetti per reati contro la pubblica amministrazione, di cui 15 tratti in arresto, per episodi di corruzione e concussione, peculato, abuso d’ufficio e violazioni alla normativa sugli appalti. Tra i principali servizi conclusi, spicca l’operazione “Pandora”, condotta dal Nucleo Polizia Tributaria di Catania, relativa all’indebita percezione di contributi pubblici per i corsi di formazione (dieci le persone arrestate) e all’accertamento di 67 milioni di euro di finanziamenti illecitamente richiesti e/o percepiti.
Contrasto alla criminalità organizzata
Nell’ambito della provincia di Catania, notoriamente interessata dalla presenza della criminalità organizzata, l’impegno della Guardia di Finanza è stato fortemente incentrato al contrasto delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico etneo e all’aggressione dei patrimoni illeciti accumulati dalle organizzazioni criminali. In questo ambito sono stati svolti 152 accertamenti patrimoniali nei confronti di soggetti appartenenti a famiglie mafiose, denunciati per associazione mafiosa 67 soggetti, di cui 33 tratti in arresto e sottoposti a sequestro beni per un valore di oltre 414 milioni di euro. Due le operazioni di particolare rilievo il sequestro di beni nei confronti della famiglia Scuto (recentemente condannato) e gli arresti nei confronti del gruppo mafiso della “stazione” nell’ambito dell’operazione “Reset”. Strettamente connesso alla lotta alla criminalità organizzata è stato il contrasto ai traffici illeciti: sequestrate tre tonnellate di stupefacenti, di cui 2.850 kg di hashish e marijuana e 422 di cocaina. Riscontrata soprattutto in città una nuova fase del contrabbando della sigarette che nel corso dell’anno ha fruttato il sequestro 118 kg di sigarette di contrabbando.
Lotta alla contraffazione, tutela della sicurezza dei mercati e contrasto all’abusivismo commerciale
In questo comparto operativo l’impegno delle Fiamme gialle etnee è stato rivolto soprattutto a colpire le filiere di approvvigionamento e commercializzazione del mercato del falso, un particolare settore criminale che ha prodotto una proliferazione dei venditori ambulanti, in particolare in diverse aree della città, e dei posteggiatori abusivi. Sono stati oltre 50 i responsabili denunciati per le violazioni connesse alla tutela del diritto d’autore, del “made in Italy” e, più in generale, dei diritti di proprietà intellettuale e industriale. Le attività investigative hanno consentito di sequestrare oltre 3,5 milioni di prodotti contraffatti o pericolosi per la salute pubblica. Tra questi è doveroso ricordare oltre un milione di giocattoli privi dei requisiti di sicurezza e di scarsa qualità produttiva che sarebbero stati destinati nelle mani dei bambini.