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Maurizio Lupi e il flirt di Casini: “La sua disponibilità è interessante”

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Giornata siciliana per il ministro delle infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, big del Nuovo Centrodestra. Dopo una parentesi a Ragusa in occasione di un convegno organizzato da ‘Piccola industria’ di Confindustria, il politico milanese, nel pomeriggio, si è recato in un noto albergo catanese per un incontro politico del suo partito. Lupi ha subito commentato con i giornalisti l’intervista rilasciata a ‘Repubblica’ da parte del leader Udc, Pier Ferdinando Casini, che ha sensibilmente aperto al centrodestra con ipotetiche, chissà, conseguenti ripercussioni o ‘scosse telluriche’ anche nel ‘territorio’ politico siciliano, governo Crocetta compreso.

“Ho visto con molto interesse le dichiarazioni di Casini perché come sempre, ognuno di noi, deve riconoscere le cose buone che fa e gli errori che si commettono. Mi sembra – ha detto Lupi- che da questo punto di vista, Casini abbia riconosciuto che il tema di oggi non è quello di ridividerci ma è quello di unire e di fare un grande centrodestra che possa tornare a vincere le elezioni nazionali contrapponendosi a Renzi”.

“Siamo contenti – ha aggiunto il ministro- perché questa e’ la ragione per la quale è nato il Nuovo centrodestra che si è diviso da Forza Italia proprio perché con due piedi ben saldi nell’area dei moderati alternativi alla sinistra, può unire i moderati e recuperare quel 20% di persone che non ci hanno più votato nelle scorse elezioni, e dunque ritornate a vincere”. “Mi sembra che la disponibilità di Casini -ha osservato ancora Lupi- sia interessante. Adesso si tratta solo di lavorare per vedere come questa coalizione, per le prossime politiche, avverrà. Adesso ci sono le elezioni europee ed è giusto che ognuno venga giudicato sui voti che i cittadini gli daranno”.

Restando su temi politico-elettorali, l’esponente del Ncd, ha parlato delle prossime elezioni di metà febbraio in Sardegna, primo test per il neo segretario del Pd, Matteo Renzi. “In Sardegna – ha sottolineato Lupi- siamo insieme con Forza Italia. Appoggiamo il Presidente Cappellacci. Dopo cinque anni positivi ci auguriamo che la Sardegna e i cittadini possano continuare a scegliere la continuità di questo buon governo’’.

“Credo che il risultato della Sardegna – ha puntualizzato il ministro- possa essere un buon viatico a far capire che non c’è solo Renzi che è sulla cresta dell’onda e che accelera, ma che il nostro interesse e la nostra attenzione sono quelle di accelerare anche noi’’.

Ad un giornalista che gli ha chiesto se una eventuale vittoria in Sardegna possa riavvicinare Forza Italia e il Nuovo Centro Destra, Lupi ha così risposto: ’’Non ci sono le condizioni per riunificarci, anzi c’è una grande ragione: non a caso, con la nascita del Ncd, il centrodestra sta ritornando ad essere competitivo con la sinistra. Il nostro 6,5-7 per cento che abbiamo nei sondaggi è quello che permette alla coalizione di centrodestra di tornare ad avere i numeri che son competitivi”.

“Altrimenti – ha ancora affermato- ci sarebbe un partito democratico che viene dato al 33 per cento e una Forza Italia che viene data al 21-22 per cento. L’altra ragione è che c’è proprio una concezione diversa tra noi e Forza Italia della responsabilità e dell’essere moderati. Noi, per esempio, e lo dico con chiarezza, crediamo che in politica bisogna smetterla con il partito dei nominati scelti dalle segreterie. Noi siamo per la preferenza”.

All’affollato incontro catanese, Lupi, era accompagnato dai big siciliani del Ncd quali il sottosegretario e coordinatore siciliano del partito Giuseppe Castiglione, l’europarlamentare Giovanni La Via, il deputato regionale Nino D’Asero e l’ex senatore e sindaco di Bronte Giuseppe Firrarello.

In tema di questioni squisitamente siciliane, Lupi, parlando del governo regionale, ha detto che  “Crocetta lo deve capire: i soldi stanziati vanno spesi bene e nel modo giusto. I soldi ci sono ma non si spendono o si spendono male. Si inizi a fare cosi, altrimenti revocheremo le risorse. Sia ben chiaro – ha precisato – le regole valgono per le imprese ma anche per glienti e quindi per la politica. Per quanto riguarda la Sicilia si deve lavorare per i collegamenti e rendere davvero vicine Catania, Messina e Palermo. Ci sono i soldi e vanno collegate”. Per il ministro, poi, “bisogna ripartire dalle infrastrutture.Dal Sud iniziano ad arrivare segnali positivi, alta velocita” e finalmente progetti per accelerazione della ferrovia. Insomma investire nelle infrastrutture, per ridare competitivita’ nel territorio, all’Italia. Partendo proprio dal Sud”.

Un pensiero finale, in fatto di infrastrutture, il ministro al ‘ramo’, lo dedica anche per la città di Catania e la zona orientale sicula con i due scali aeroportuali. “I passi in avanti  ci sono e mi riferisco agli aeroporti. Con il piano nazionale abbiamo inserito un grande hub strategico come Catania senza dimenticare affatto Comiso. Iniziamo, insomma, a ragionare con vocazioni complementari, ovvero, investire anche in infrastrutture perchè non è possibile realizzare aeroporti che non siano collegati. In tal senso – ha proseguito- penso alla grande attenzione per il raddoppio della Ragusa-Catania per valorizzare lo scalo di Comiso. In questa direzione – ha concluso Lupi- proprio venerdì prossimo sigleremo la convenzione col concessionario per la realizzazione”.


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