“Si chiedono perché la maestra non sia più con loro e stanno raccogliendo i soldi per comprarle un regalo“. Così il vicepreside Giuseppe Borzì, racconta lo stato d’animo dei bambini della V elementare dell’istituto comprensivo di Palazzo Adriano, la classe dell‘insegnante accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni di loro e sospesa dal servizio.
Borzì, che è anche prete ortodosso e parroco di una delle chiese del piccolo centro della provincia di Palermo vicino al confine con quella di Agrigento, si fa portavoce dell’indignazione degli insegnati dell’istituto comprensivo. L’intero corpo docente, composto da 27 insegnanti, ha sottoscritto una lettera per solidarizzare con la collega ed esprimere la loro indignazione per “la facilità con la quale viene lesa la dignità professionale e umana di una insegnante che per anni si è impegnata nella scuola con dedizione”.
Padre Borzì si dice indignato anche per l’imprecisione di alcune notizie riportate sui giornali. “Non è assolutamente vero – sostiene il vicepreside – che un bambino è stato lasciato dalla maestra per punizione sul balcone, al freddo. Quel giorno l’insegnante non era a scuola, era libera dal servizio. E’ stato un compagnetto a chiuderlo fuori. Tra l’altro, io c’ero, sono intervenuto in prima persona e posso testimoniare che l’alunno è rimasto in balcone per pochi secondi”.
Gli insegnanti di Palazzo Adriano confidano quindi nell’operato nella magistratura affinché si faccia giustizia: “Ci attendiamo che questo spiacevole episodio sia chiarito al più presto perché venga restituita dignità alla nostra collega e non divenga oggetto di pettegolezzi comuni come di solito accade in un piccolo paese dell’entroterra siciliano”.