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Almaviva, volantinaggio dei lavoratori alla prima del Massimo

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Domani, in occasione della prima di Feuersnot, i lavoratori di Almaviva, preoccupati per le minacce di un ridimensionamento dell’azienda sul territorio, terranno un volantinaggio davanti al Teatro Massimo di Palermo. Faranno pressing su assessori e consiglieri comunali presenti allo spettacolo per chiedere un impegno per la nuova sede di Almaviva, che garantirebbe il futuro ai 4 mila dipendenti del call center e ai 900 lavoratori a progetto.

Sulla nuova sede, individuata in via la Malfa, da più di un anno è in corso un rimpallo tra azienda e istituzioni. “È tempo che anche loro si interessino al bene delle migliaia di famiglie che a breve vedranno chiudersi il sipario sul loro futuro lavorativo. La Regione Siciliana con questa vertenza ancora irrisolta incassa un nuovo primato: quello di togliere il futuro a chi ha già un lavoro”, denunciano Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil e le Rsu aziendali.

I contratti di locazione della sede di via Cordova sono scaduti a giugno dello scorso anno e l’attività produttiva va avanti in maniera “abusiva”. Con la proprietà dello stabile non é stato raggiunto un accordo sul rinnovo dell’affitto e i tanti tavoli istituzionali non hanno avuto un esito. La Corte dei Conti, che è in attesa di subentrare, ha già pronto il piano di insediamento nei locali attualmente occupati dai lavoratori di Almaviva e, nel caso in cui non si riuscisse a trovare una soluzione in tempi brevi, il rischio concreto sarebbe quello di concentrare tutta la forza lavoro in via Marcellini, la seconda e fatiscente sede del call center.

“L’azienda a più riprese ha bussato alla porta alla Regione Sicilia impegnandosi di spostare la sede legale in Sicilia. Ma Almaviva dichiara anche di non avere liquidità per il cablaggio e il trasloco. Così, anche se il lavoro non manca, i lavoratori finirebbero per perderlo esclusivamente per problemi di natura logistica – aggiungono Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – Il rischio è che nel giro di qualche mese 5000 famiglie si ritroverebbero letteralmente in mezzo a una strada. La direzione aziendale lascia intendere che potrebbe adottare una soluzione interna che comporterebbe un esubero di circa 1000 dipendenti e dell’intero bacino dei lap”. I sindacati hanno indetto un piano d’azione con iniziative di lotta, un ciclo continuo di assemblee dei lavoratori e un pacchetto di 16 ore di sciopero.


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